Quando Microsoft provò a convincere Apple, senza riuscirci

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Per diverso tempo, Microsoft ha tentato di convincere Apple a trovare una soluzione comune a un problema: piattaforme di streaming come Xbox Game Pass devono, per seguire le regole imposte da Apple per l’App Store di iOS, proporre i loro giochi singolarmente come applicazioni sull’App Store. Un meccanismo complicato e che è stato poi risolto introducendo lo streaming dei giochi tramite il browser web sullo smartphone o sul tablet.

Secondo quanto riportato da The Verge, che ha letto alcune email esposte nel corso della battaglia legale fra Epic Games e Apple, Microsoft aveva esposto ad Apple diversi dei problemi che introdurre un’applicazione per ogni singolo gioco previsto nel Game Pass poneva agli utenti, per esempio:

  • le tante icone sulla schermata Home, che rischiavano di creare solo confusione;
  • la potenziale duplicazione di giochi, come Minecraft, già disponibili su iOS;
  • la necessità, inoltre, di dover proporre “tempeste” di aggiornamenti;
  • uno sfasamento tra le aspettative degli utenti verso le applicazioni di streaming (come Spotify e Netflix) e ciò che Apple costringeva a dover fare (una diversa app per ogni gioco).

I problemi

Riassumendo, Microsoft sottolineava che “i problemi descritti creeranno frustrazione e confusione nei consumatori, con il risultato di un’esperienza di bassa qualità sui dispositivi Apple rispetto all’esperienza equivalente sulle altre piattaforme”.

Perciò, Microsoft propose un’alternativa: che i giochi nel Game Pass fossero delle scorciatoie, come accade per le applicazioni che vengono installate sull’Apple Watch. L’applicazione principale, Game Pass, avrebbe gestito l’intera tecnologia di streaming, pesando circa 150 MB; le altre applicazioni dei giochi sarebbero invece state molto più leggere (circa 30 MB) e non ci sarebbe stato bisogno di aggiornarle quando la tecnologia di streaming aveva bisogno di un aggiornamento.

Per Microsoft, tale soluzione avrebbe garantito un’esperienza migliore perché gli utenti avrebbero dovuto sopportare download più rapidi e ogni gioco avrebbe dovuto essere installato una sola volta e non dover ricevere alcun aggiornamento.

Naturalmente, oggi sappiamo che tutto ciò non è servito e Microsoft ha dovuto ricorrere allo streaming via browser sui dispositivi mobile di Apple.