EDITORIALI

Se anche il Washington Post non è abbastanza
La sezione Launcher del Washington Post, che copriva i videogiochi, è stata smontata e le persone che ci lavoravano licenziate.

Il peso della tossicità
Che c’è e si sente e per due persone su tre che lavorano nel settore videoludico rappresenta un problema “serio” o “molto serio”.

Spesso dimentichiamo chi fa giochi in Italia
Nonostante abbia tanto da dire quanto chi produce giochi all’estero su vari fronti, dal budget alla grafica.

Sui videogiochi che “creano dipendenza”
E cosa ci può dire il fatto che di frequente usiamo le espressioni derivanti dall’assunzione di sostanze stupefacenti per parlare di giochi.

Cosa fare dei regali alle redazioni
Un cesto di Natale fornito da Sony Interactive Entertainment Italia alle redazioni di videogiochi è emblematico di un problema strutturale del settore.

Come i videogiochi ci fanno incontrare
Una breve esperienza di gioco mi ha permesso di conoscere e interagire con una persona che altrimenti, molto probabilmente, mai avrei incrociato.

Contro il crunch si parla tanto, ma si fa poco
Un problema che sembra connaturato all’industria dei videogiochi stessa e di cui si parla da sempre, ma senza riuscire a trovare una soluzione.

Il dilemma da risolvere
Inseguire le tante uscite di videogiochi è difficile e crea grande frustrazione. La soluzione: smettere di farlo.

La scelta di non parlare della chiusura di Eurogamer Italia
E cosa ci dice, più in generale, su cosa i siti di informazione specializzata scelgono di scrivere e di non scrivere.

Come parliamo delle “balene”
Cioè di quei videogiocatori disposti a spendere tantissimo in un solo videogioco, anche migliaia di dollari.

Come reagire ai remake
Gli annunci di nuovi remake vengono accolti in modo divisivo. Ma in base a cosa si stabilisce se un remake serve o no?

TikTok sta influenzando i videogiochi?
O viceversa: le dinamiche di TikTok e dei videogiochi, specialmente mobile, hanno molti tratti in comune che andrebbero approfonditi.

Disinformazione vs cattiva informazione
Non è solo la disinformazione che va contrastata: la cattiva informazione è altrettanto grave e persino più infida.

Potevamo saperlo prima
Spesso le sorprese vengono solo spacciate come tali: e invece sono il risultato di un percorso fatto di piccoli passi.

L’informazione fra pubblicità e abbonamenti
Sono i due principali modi con cui l’informazione può sostenersi. Eppure, ai lettori sembra non piacere né una né l’altra soluzione.

Un pubblico rognoso
Cioè quello che oltre a seguire gli annunci segue anche tutte le vicende dietro le quinte, molte volte arzigogolate.

Le cose sono cambiate
Il rapporto fra le aziende e i siti di informazione non è più quello di una volta e le prime hanno sempre meno bisogno dei secondi.

Sul comunicare i videogiochi si può fare di più
Specialmente ora che si spingono servizi di streaming su PC e TV per abbracciare più persone, ma le interfacce non sono amichevoli.

Cosa ci portiamo via dal “non E3 2022”?
La difficoltà a realizzare un unico grande evento fisico continuerà probabilmente il prossimo anno: molto è già cambiato e non tornerà come prima.

Cos’è un “gamer”?
Un’etichetta che vive soprattutto per finalità di marketing e che rappresenta una misura quantitativa fuorviante.

Qui e adesso
La comunicazione dell’industria videoludica è fortemente incentrata sul “qui e ora”: credere del tutto alle aziende non è il caso.

Le aziende fanno sempre più fatica a non prendere posizione sui temi social
La spinta a schierarsi proviene spesso dall’interno, cioè da chi lavora e vuole vedere protetti certi diritti personali dati per acquisiti.

L’industria dei videogiochi è sempre meno prevedibile
Il rinvio di Starfield e Redfall di Bethesda è solo il più recente dall’inizio del 2022. Il settore fatica a bilanciare promesse e realtà.

Informazioni lente per risposte veloci
Una cronica discrepanza fra l’esigenza di avere risposte chiare e velocemente e la doverosa lentezza del giornalismo.

L’assurda situazione dei videogiochi di Sonic
I classici di Sonic saranno tolti dalle piattaforme online per fare spazio a Sonic Origins. Un costante riciclo ormai eccessivo.

Rockstar Games ha tracciato una nuova linea di cosa si può fare e cosa no
Rockstar Games ha rimosso molti contenuti transfobici. Un cambio di passo rispetto a quali contenuti siano opportuni.

La differenza che c’è fra rumor e notizia
I siti di videogiochi fanno affidamento sulle previsioni di personalità di grande visibilità, in un meccanismo di cronaca non sempre affidabile.

Questione di scelte
Oggi è possibile fruire dei videogiochi con facilità e spesso senza pagare. La scelta più difficile è non giocare: perché tanti non giocano?

Le domande che, come informazione, dobbiamo farci
Per capire qual è il ruolo dei siti, specializzati soprattutto, nel parlare di videogioco anche a un pubblico vasto.

L’importanza di ciò che (non) scriviamo
Decidere se scrivere o no qualcosa, il modo in cui farlo e quando influenza la percezione del mondo di chi poi legge.

La censura di Martha is Dead su PS4 e PS5 è un promemoria
Così si è sempre fatto e così si continua a fare. Ce ne accorgiamo soltanto quando il compromesso necessario si palesa a chi giocherà.

Avanti e indietro
Per capire dove sta andando l’industria videoludica e comprendere le recenti operazioni bisogna avere una duplice prospettiva.

Piaccia o meno
L’interconnessione fra editori, embarghi e le persone che li firmano è uno degli aspetti più ramificati della stampa specializzata.

La balenottera
L’operazione da 69 miliardi di dollari di Microsoft ha palesato l’enorme potere economico di una multinazionale di tale calibro.

La giusta percezione delle cose
Take-Two acquisirà Zynga per 12,7 miliardi di dollari: mai così tanto è stato speso per un’operazione finanziaria nel mondo videoludico.

Game Pass deve “tiktokizzarsi”
I servizi come Game Pass devono imparare da TikTok: i suggerimenti mirati sono fondamentali per tenere ingaggiati gli utenti.

Gli NFT sono già qualcosa: il mercato deciderà cosa saranno
Sono un qualcosa di cui si deve parlare: perché potrebbe essere un possibile sviluppo dell’industria.

Adattarsi al mercato
Secondo Bloomberg, Sony unirà PlayStation Plus e Now in un solo abbonamento. Niente più di una riorganizzazione di quanto già c’è,.

L’industria italiana dei videogiochi è invisibile ai più
I giochi italiani esistono, ma a giudicare dalla natura prevalentemente estera del fatturato degli sviluppatori italiani così non sembra.

Non tutte le lamentele sono inutili
God of War arriverà su PC e una minoranza di utenti si è lamentata. Alla base delle lamentele c’è un rapporto con le aziende da rivedere.

Vedremo mai lo Squid Game dei videogiochi?
Squid Game è la serie Netflix più popolare di sempre. I videogiochi come The Last of Us: Parte 2 possono ambire a un tale risultato?

GTA 5 e i contenuti transfobi: lasciare o buttare via?
GTA 5 deve fare i conti con i suoi contenuti transfobi: come fare dipende tanto da quanto Rockstar Games vorrà porsi d’ora in poi.

Vecchi errori per nuovi giochi
Project Galileo è il nuovo gioco italiano che sta facendo parlare di sé anche se ancora del gioco non si è visto niente.

Meglio la prima persona singolare?
Usare la prima persona al singolare è sbagliato? Può essere utile per riflessioni molto più personali e profonde.

Bayonetta 3 o il saliscendi dell’hype
Per Bayonetta 3 l’hype è già scomparso: eppure sembra il gioco che è stato chiesto dai giocatori per anni.

Le persone dietro ai videogiochi
Perché sviluppare videogiochi è molto complesso e perché richiede una grande quantità di ore, spesso tolte al proprio tempo libero.

Non basterebbero cento vite per finire i giochi già disponibili
La quantità di giochi già disponibile è terrificante: pensare che ogni settimana ne escano a centinaia è imbarazzante.

Il problema con le recensioni di Baldo: serve più trasparenza
L’arrivo tardivo delle recensioni del videogioco Baldo ha dimostrato che serve far capire come funziona la stampa specializzata.

L’importanza del rispetto
È importante che chi fa giornalismo non cessi mai di rispettare il lavoro altrui, anche – – e soprattutto – quando è chiamato a giudicare.

Il problema siamo noi?
Quella che poi si è rivelata una battuta di Paolo Mieli a 24 Mattino ha generato scompiglio fra i giocatori, senza motivo evidentemente.

Prima o poi ci si azzecca
La nuova Nintendo Switch non è il modello di cui si è parlato per tanti mesi. Ciò probabilmente non farà cessare le indiscrezioni.

E3: fra sogno e realtà
Il sogno è quello di avere annunci eclatanti a ogni occasione. La realtà è una fotografia distorta di un’abitudine difficile da estirpare.

Ce n’è da crescere
Il mercato dei videogiochi in Italia può sembrare grande in senso assoluto. Se rapporto ad altri è molto diverso.

L’onda del momento
L’arrivo di God of War e Gran Turismo 7 su PS4 e su PS5 è la dimostrazione che è meglio non fidarsi delle parole delle aziende.

Il danno di giudicare troppo presto
La cultura dell’hype viene nutrita anche quando la stampa specializzata corre a dare giudizi pseudodefinitivi dopo un trailer di 14 minuti.

Mass Effect e i titoli dei giornali
Alcune lamentele riguardo a certe modifiche apportate a Mass Effect nella Legendary Edition sono stato un po’ gonfiate.