Il Big Bang di Fortnite

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Il Big Bang ha creato dal nulla l’universo. Il Big Bang di Fortnite, cioè l’evento che ha fatto partire la nuova stagione, non è nato dal nulla, ma di sicuro ha creato un po’ di cose; o perlomeno ha fornito una rappresentazione molto concreta di tutti quei tasselli sparsi di cui abbiamo parlato negli ultimi anni.

Mi spiego meglio, ché così diventa più facile.

Con l’inizio della nuova stagione – che include personaggi come Snake di Metal Gear Solid e Peter Griffin de “I Griffin”, appunto – all’interno di Fortnite ci saranno tre esperienze. Non le isole, che già c’erano prima; ma dei videogiochi creati dall’ecosistema di Epic Games all’interno del più grande contenitore che è Fortnite.

Rocket Racing sarà un’esperienza di corse. Realizzato da chi? I creatori di Rocket League, cioè Psyonix, che Epic Games ha comprato a maggio 2019.

Ci sarà anche Fortnite Festival, esperienza musicale. Realizzata da chi? Harmonix, che Epic Games ha comprato a novembre 2021.

Infine, la terza esperienza è legata al mondo LEGO. Ad aprile 2022 Kirkbi, che possiede il gruppo Lego, ha investito un miliardo di dollari, in un turno che ha coinvolto anche Sony.

Praticamente è come quando nel Risiko classico passi dalla Kamchatka per arrivare in America, ma nel frattempo attacchi anche dall’Europa e dall’Africa: dopo aver compiuto mosse e movimenti che hanno richiesto, magari, due ore di gioco.

È successa la stessa cosa. Una delle più rilevanti trasformazioni di Fortnite, sebbene consistente con l’evoluzione che questo videogioco-piattaforma ha compiuto negli ultimi anni, è figlia di tutte quei movimenti finanziari che Epic Games ha fatto dal 2019 a oggi. Ci sono voluti quattro anni, ma eccolo qua, il risultato.

A volte ci si aspetta che le evoluzioni siano veloci – lo si è visto anche nel contesto dell’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Quando poi arriva l’epifania – il momento che per davvero concretizza quanto si è visto, un po’ qui e un po’ là, nel corso di anni – ecco l’improvvisa realizzazione: ce l’hanno fatta, di nuovo, sotto il naso, nonostante i principali movimenti fossero sempre stati pubblici.