Vecchi errori per nuovi giochi

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Ogni domenica invio una nuova puntata.

Si è tornato a parlare di Project Galileo, gioco in sviluppo presso Jyamma Games, studio italiano. Il gioco è stato presentato alcuni mesi fa e al recente Tokyo Game Show 2021 ha proposto un breve filmato di anticipazione e svelato alcune collaborazioni celebri, fra cui il doppiatore Luca Ward, che ha narrato il video, e lo youtuber Michele Poggi, noto con lo pseudonimo di Sabaku no Maiku, che sarà “souls veteran QA”.

Del gioco si sa molto poco. Il mio timore è che Project Galileo finisca come Baldo: un gioco incensato e paragonato a grandi produzioni e che invece, una volta pubblicato, è stato ben poco apprezzato.

Capisco il meccanismo di paragonare i nuovi giochi (italiani ed esteri) a opere già conosciute: permette di comunicare più facilmente le meccaniche di gioco che saranno incluse (o perlomeno promesse) e, soprattutto, serve a incuriosire le persone che possono avere già apprezzato giochi simili.

Allo stesso tempo, nel caso di Baldo tale scelta ha messo il gioco sullo stesso piano dei film di animazione dello Studio Ghibli e di serie videoludiche come The Legend of Zelda: ciò ha alzato di tanto l’asticella delle aspettative.

Ora Project Galileo viene definito “soulslike italiano”, di fatto equiparando il titolo – di cui, ripeto, oggi conosciamo principalmente le intenzioni degli sviluppatori – a un capitolo della serie Souls di From Software, ma ambientato fra i bei borghi italiani: un sogno, insomma. Si dice già che è “promettente” sulla base delle intenzioni: belle, senz’altro, ma pur sempre intenzioni.

Il cerchio dell’hype non è fatto soltanto di anteprime, trailer gridati e indiscrezioni; ma è composto anche da queste espressioni che vengono fin da subito affibbiate ai giochi. Anche questo sistema alimenta speranze che quando non vengono esaudite al momento dell’uscita del gioco completo creano confusione nel lettore e ampliano la voragine che già c’è fra la stampa (italiana ed estera) e i lettori.

Il reparto marketing è ben contento di un simile approccio: del gioco se ne parla; gli utenti si interessano e magari lo comprano quando esce. Il ruolo della stampa – e ancora di più della critica – è un altro ed è informare con attenzione, scindere le notizie dalle non notizie e spiegare.