Due nuovi sindacati e uno sciopero

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Nei giorni scorsi l’ex presidente di Nintendo of America, Reginald Fils-Aimé, ha espresso opinioni ottimiste rispetto al futuro del settore. Intervistato da Yahoo Finance, Fils-Aimè ha detto: “Direi che l’industria videoludica sta andando verso una crescita. Solo nell’ultimo mese, ci sono stati una serie di annunci a cui i consumatori hanno reagito bene”.

I commenti di personalità del settore come Fils-Aimé sono spesso raccontati: perché sono persone che hanno una lunga esperienza, hanno ricoperto posizioni di rilievo. E che oggi che non ricoprono più quel ruolo, vengono percepiti come neutrali: e perciò quei commenti sono disinteressati. Altrettanto viene spesso fatto, per esempio, con l’ex amministratore delegato di Sony Interactive Entertainment Shawd Layden.

Bisogna però considerare che queste persone, in realtà, non sono mai uscite dal settore. Solo non ricoprono più cariche dirigenziali negli editori: ma il loro racconto del settore è comunque interessato.

Per esempio, Fils-Aimé e l’ex presidente di Sony Computer Entertainment America (oggi Sony Interactive Entertainment), Jack Tretton, sono consulenti strategici dell’editore Rogue Games. Mentre Layden è consulente strategico di Tencent Games, non certo una società qualunque. La loro esperienza, infatti, fa gola alle tante società attive nel settore, grandi, medie o piccole che siano. Non mi stupirebbe sapere che fra qualche tempo anche Jim Ryan, che ha lasciato da poco il ruolo di amministratore delegato di Sony Interactive Entertainment, deciderà di seguire un percorso simile.

Per quanto i loro pareri siano sempre validi – e anzi spesso portino a spunti di riflessione importanti – bisogna non cadere nella trappola di considerarli parte non più in causa.

Quando dicono che l’industria migliora o peggiora; quando commentano le console vecchie e nuove; quando si raccontano in autobiografie o nelle interviste; in tutti questi casi, comunque lo fanno da una posizione che – seppur meno influente di prima e meno direttamente impattata di prima – rimane comunque inserita nell’intelaiatura dell’industria.

Massimiliano


Nei giro di cinque giorni sono nati due importanti sindacati nel settore videoludico. Non è un caso che sia successo proprio dentro a Microsoft.

La chiusura di Tango Gameworks e di Alpha Dog Games e il licenziamento di migliaia di persone non passano inosservati. Come spesso si dice, Microsoft è un gigante, che con ogni suo passo può sradicare alberi e abbattere villaggi. Così, nel mondo reale, se Microsoft deve ridurre il personale, quando va bene restano senza lavoro dozzine di persone in un solo colpo; quando va male sono migliaia. Da gennaio 2023 a oggi sono state licenziate da Microsoft oltre 2.200 persone che lavoravano nei videogiochi.