Secondo me.
Lo do sempre per scontato e non lo preciso mai; ma l’intero Insert Coin – ogni sua puntata, ogni suo approfondimento – è un “secondo me”. Certo: ogni volta che posso baso i miei ragionamenti e ciò che scrivo sui dati, sui numeri; oppure intervisto una o più persone che sono più esperte di me su un dato argomento.
Però, alla fine, è tutto un “secondo me”. Un mio punto di vista; figlio, quindi, della mia sensibilità su certe cose e del mio modo di vederle, certe cose.
Perché vi sto dicendo questo? Magari già lo sapevate, ma è bene ricordarlo perché mi serve per andare avanti in questa introduzione.
Proprio perché tutta Insert Coin nasce da un “secondo me”, vi stupireste, immagino, se vedeste un mio commento inserito in un articolo pubblicato altrove e usato come notizia. Persino come titolo. Proprio le mie parole, usate come unica argomentazione alla base di qualcosa. Qualunque cosa.
Eppure, non con le mie parole ma con quelle di altri, è ciò che accade di frequente nell’informazione videoludica; sempre affamata di contenuti, di cose di cui dibattere. Meglio, ancora, se fanno discutere molto; o se sembrano confermare qualcosa che è già un’idea che serpeggia.
Per esempio, nei giorni scorsi ho visto molto pubblicato – in Italia e all’estero – un articolo di The Information un cui un analista – uno eh – diceva che Game Pass è una delusione e che non sta funzionando per Microsoft. Lo diceva da osservatore esterno. E la sua affermazione parte con “I just think”. Un parere senz’altro esperto, mica dico il contrario.
Ma il punto è che poi, di passaggio in passaggio, quella parte del “secondo lui” (in questo caso) si è un po’ persa. E quindi è diventata una notizia; un fatto; un affermazione e non un’opinione. Ne hanno parlato tutti e quindi è diventata una notizia.
Non sto nemmeno commentando questo parere: magari io mi trovo pure d’accordo, è irrilevante.
Il punto è che è fare confusione fra un commento a margine di un articolo e una notizia genera a cascata una serie di fraintendimenti, di mezze conferme e di colpetti di gomito che poi è difficile smontare.
Lo stesso accade di frequente quando soprattutto giornalisti e persone influenti all’estero dicono qualcosa. Magari è un post scritto alla leggera su X o su Bluesky o in una storia pubblicata su Instagram su un qualunque altro social network: l’opinione diventa notizia. Eppure, sono due cose molto diverse.
Non perché l’opinione sia sbagliata. Io per primo, tanto su Insert Coin quanto altrove, cito ogni volta che posso analisti, esperti di settore, persone la cui esperienza e opinione completa la mia e quindi mi permette di allargare il contesto e il racconto di una data situazione.
Bisogna però fare attenzione a distinguere bene le due cose. A non confondere i “report” con le opinioni di una singola persona. A dire le cose come stanno, a precisare cosa è stato detto, come e quando.
Perché scoprire che qualcosa di cui si è parlato in lungo e in largo e che sembrava qualcosa di grande è iniziato con un semplice “I just think”, è una bella delusione.
Massimiliano
Più di sette anni dal debutto di Nintendo Switch, infine, abbiamo conosciuto il successo: Nintendo Switch 2. Con un trailer di qualche minuto, la società ha mostrato il design della console, rimandando però a un Direct di aprile per ulteriori dettagli. Manca ancora un data d’uscita, genericamente fissata per il 2025.
Per quanto il marketing della nuova console sia appena iniziato, ci sono già alcune considerazioni da fare.
Cosa sapere di Nintendo Switch 2
Innanzitutto, ma pochi lo avevano messo in dubbio, Nintendo ha scelto – per il design e il nome – la strada conservativa. Basta confrontare il trailer di annuncio di Switch 2 con quello di Switch del 2016 per capirlo.