I giochi di Netflix non sono in streaming

Stai leggendo Insert Coin: una newsletter con cui racconto i videogiochi, il loro mercato e gli sviluppatori.
Ogni domenica invio una nuova puntata.

In settimana hanno debuttato in alcuni Paesi, fra cui l’Italia, i primi videogiochi mobile di Netflix compresi nell’abbonamento. Sono inclusi tre esperienze “casual”, quindi con meccaniche intuitive e semplici, non legate a nessuno dei contenuti audiovisivi del catalogo di Netflix, più due che erano già state pubblicate e ispirate a Stranger Things, popolare serie TV di Netflix.

Con mia sorpresa, inoltre, non sono in streaming: vanno scaricati dal Play Store (per ora non ci sono su iOS) e installati. Serve comunque un account Netflix per poterli eseguire. Pesano però poche decine di megabyte, soprattutto i tre originali.

I giochi sono: Stranger Things 1984; Stranger Things 3: The Game; Card Blast, Teeter Up e Shooting Hoops. Sono inclusi nell’apposita scheda “Giochi” dell’applicazione mobile. Non prevedono pubblicità né acquisti in-app.

A parte i due giochi di Stranger Things, come detto antecedenti a questa iniziativa, si tratta di esperienze molto semplici e intuitive, che hanno più in comune con Cut the Rope, per esempio, che con popolari produzioni mobile multigiocatore come Honor of Kings o PUBG. Infatti, a oggi i giochi su Netflix sono tutti a giocatore singolo.

Netflix ha detto che questa è “la fase iniziale” dello sviluppo dei videogiochi; per cui bisognerà capire se vorrà spingersi ad approfondire le dinamiche dei suoi giochi o se resterà sulla superficie con giochi semplici da “ancora un livello e poi smetto”.

Contemporaneamente al lancio dei suoi primi giochi, Netflix ha annunciato di aver acquisito Night School Studio, creatore di Oxenfree e Afterparty.