Caso mai ti servisse un altro esempio del perché il mercato mobile è imperante nell’industria videoludica, eccolo: il più grande sviluppatore al mondo è la cinese Timi, che fa parte della cinese Tencent e che ha realizzato di recente Call of Duty Mobile e soprattutto Honor of Kings, il gioco mobile più popolare al mondo. Timi è anche lo studio che sta sviluppando Pokémon Unite, che uscirà su mobile e Nintendo Switch. Nel 2020, la società ha fatturato 10 miliardi di dollari. Per darti un riferimento, l’editore Electronic Arts (che pubblica giochi come FIFA, Battlefield oppure quelli su licenza di Star Wars) ha fatturato 5,67 miliardi di dollari nel 2020. Devi anche tenere conto di un’altra cosa: la sola popolazione videoludica asiatica rappresenta il 54% dei videogiocatori di tutto il mondo; avere successo in Asia basta e avanza per generare numeri estremamente elevati.
Il problema delle società cinesi, però, è uno: quando si è trattato di traslare in Occidente l’incredibile successo ottenuto in Cina hanno avuto grandi difficoltà. La versione occidentale di Honor of Kings, Arena of Valor, è un esempio lampante. Dei 4,5 miliardi di dollari che Honor of Kings aveva ricavato da novembre 2015 a marzo 2019, solo 200 milioni di dollari arrivavano da fuori la Cina; di questi, la gran parte arrivava da Taiwan (30%). Negli Stati Uniti si parlava invece di appena il 3,5%: 7 milioni di dollari, cioè lo 0,2% di quanto gli utenti iOS in Cina hanno speso nel gioco.
Ciò dimostra che le società cinesi come Tencent e NetEase, un altro importante editore cinese, hanno difficoltà a parlare ai videogiocatori occidentali: perché tra Cina e Occidente ci sono differenze culturali enormi, non solo commerciali; quindi i contenuti sono spesso radicalmente diversi e sincronizzarli in un’esperienza coerente è complesso. I contenuti di un videogioco sono un po’ come le lingue delle persone: un gioco deve trovare una lingua comune per parlare agli utenti che si trovano in luoghi opposti del mondo; questa è una sfida immane.
Per Arena of Valor (la versione occidentale di Honor of Kings), Tencent ha provato a inserire i supereroi della DC Comics come Superman e Batman per accattivarsi gli utenti, ma con scarsi risultati. Anche i tornei di esport del gioco sono molto più blandi e poveri rispetto alla King Pro League, il circuito competitivo cinese di Honor of Kings.
Per trasporre con successo un videogioco in Cina, editori come Activision e Nintendo si sono rivolti proprio a Tencent per commercializzare i prodotti: Nintendo Switch è arrivata in Cina grazie alla collaborazione di Tencent, per l’appunto. Il percorso inverso è più complesso. Tencent, in particolare, ha quindi scelto fino a oggi un approccio soprattutto indiretto e ha investito nelle azioni delle grandi società di videogiochi, come Ubisoft, Epic Games, Bohemia Interactive, Activision,
Tencent intende però aprire uno studio a Los Angeles per Timi, con l’intenzione di creare prodotti ad alto budget destinati a console e PC per competere con le produzioni tradizionali: quelle che potresti vedere dai grandi editori su PlayStation e Xbox, insomma.