Shawn Layden ha guidato per anni Sony Interactive Entertainment America, e quindi ciò che dice, o prevede, sul settore è interessante da considerare. Per esempio, secondo Layden l’ingresso di aziende non endemiche, quindi oggi esterne al mondo dei videogiochi, come Google o Amazon o Netflix potrebbe cambiare per sempre il mondo dei videogiochi in modi che, secondo lui, non sono per forza positivi. Ha usato come esempio il fatto che Apple, con iTunes e i brani musicali venduti a meno di un dollaro, ha rivoluzionato l’industria della musica molti anni fa.
Quando gli è stato fatto notare, da chi lo stata intervistando, che anche Sony, negli anni 90, non era endemica rispetto al settore videoludico, Layden ha risposto: “PlayStation sapeva che non poteva fare ciò che Sega e Nintendo stavano già facendo e non ne sapevamo abbastanza per farcela. Dovevamo essere una piattaforma di terze parti, così dovevamo avere Namco, Square, EA, Activision”.
Brendan Sinclair su Gamesindustry è stato bravo, come spesso accade, a puntualizzare, però, che tutti i tentativi recenti di Google, Amazon e Apple non hanno avuto niente di rivoluzionario; anzi – dal fallimento di Stadia ai tanti giochi cancellati di Amazon – hanno fatto una grande fatica. E su Netflix, il cui catalogo di videogiochi mobile è subordinato alla sottoscrizione di un abbonamento mensile, ci sono tantissime incognite.