Nei giorni scorsi si è tenuto un PlayStation Showcase, presentazione di circa quaranta minuti in cui Sony ha mostrato alcuni dei giochi principali in arrivo su PS4 e PS5 nel prossimo futuro. L’evento era atteso perché Sony non ha partecipato all’E3 dello scorso giugno e successivamente ha tenuto solo presentazioni minori.
Gli annunci:
- il prossimo God of War si intitola ufficialmente God of War Ragnarok ed è stato trasmesso un nuovo trailer. Il direttore del gioco non sarà Cory Balrog, ma Eric Williams che, con un ruolo o un altro, ha sempre contribuito alla realizzazione dei vari capitoli della serie;
- Insomniac Games sta lavorando a Spider-Man 2 (che uscirà nel 2023) e Wolverine, senza data. La società ha detto che sono in sviluppo solo per PS5;
- Gran Turismo 7 debutterà su PS4 e PS5 il 4 marzo 2022;
- su PS5 e PC uscirà il rifacimento di Star Wars Knights of the Old Republic. Lo sta realizzando Aspyr, già sviluppatore di altri giochi ispirati a Star Wars come Republic Commando e Jedi Knight: Jedi Academy;
- Forspoken, gioco di ruolo di Luminous Production (Square-Enix), arriverà la prossima primavera;
- Tchia, avventura ispirata alla Nuova Caledonia e sviluppata da Awaceb, sarà pubblicato nel 2022 su PC, PS4 e PS5;
- nel 2022 uscirà su PC e PS5 Uncharted Legacy of Thieves Collection, che include Uncharted 4: La fine di un ladro e Uncharted: L’eredità perduta.
L’evento ha suscitato emozioni contrarie. Poiché i tre principali giochi che gli studi interni stanno realizzando (Horizon Forbidden West, Gran Turismo 7 e God of War: Ragnarok) per il 2022 arriveranno anche su PS4, la percezione (legittima) è che la presentazione di Sony non abbia fatto granché per spingere gli utenti verso PS5 (che comunque sta registrando ottimi numeri ed è la console PlayStation venduta più velocemente).
Al di là di condividere o meno la scelta di Sony di proporre molti suoi giochi anche su PS4 (un cambio di strategia comunicato molto male), a questo evento non ci si poteva aspettare niente più di ciò che poi si è visto. Bisogna però evidenziare una cosa: se lo scorso anno Sony non avesse buttato lì, come una facile esca per acquietare gli utenti nel breve termine, il teaser del nuovo God of War (appena un logo), avrebbe fatto una figura migliore mostrando direttamente il gioco al PlayStation Showcase dei giorni scorsi: sarebbe stato quell’annuncio che, seppur un po’ scontato, avrebbe permesso di rivalutare l’intera presentazione; la “bomba” di fine evento che coccola gli utenti appassionati da generazioni di console.
La stessa cosa, in compenso, è stata fatta con Wolverine: pochi secondi di video, nessuna data di uscita e niente dettagli sulle meccaniche di gioco. Ormai gli utenti sono stati abituati così e disabituarli è complesso e gli effetti, poi, si vedono a medio e lungo termine: quando nel 2022 o nel 2023 Sony tornerà a parlare di Wolverine, gli utenti diranno “lo conoscevamo già” rimanendo delusi perché si aspettavano un’altra sorpresa. Un ciclo infinito difficile da rompere.
È questione di bilanciare le aspettative. Sia da parte degli utenti sia da quella dei produttori, che sembrano ormai preferire la soddisfazione a breve termine in un gioco a rincorrersi che sta producendo solo problemi