L’acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft, che intende pagare 68,7 miliardi di dollari per la società, sembrerebbe, a prima vista, un’offerta che non si può rifiutare. Eppure, non è così per un’azionista di minoranza, SOC Investment Group, che in una lettera del 14 aprile ha chiesto che il 28 aprile, alla prossima riunione, tutti gli azionisti votino contro alla vendita.
In particolare, l’azionista ha scritto che l’offerta di Microsoft non valorizza Activision né la potenziale crescita dei ricavi perché “ignora il ruolo che la crisi legata alle molestie sessuali – e l’incompetenza del consiglio di amministrazione di Activision nel gestirla – ha interpretato nel rinvio delle uscite dei prodotti e nel calo del valore delle azioni”.
Per altro, SOC Investment Group non ritiene che l’operazione con Microsoft andrà a buon fine, alla luce dell’inasprimento delle politiche antitrust, soprattutto negli Stati Uniti, e “delle evidenti prove di un potenziale danno alla concorrenza derivante dalla fusione”.
L’azionista chiede un cambio nel consiglio di amministrazione che “permetta alla società di esprimere il suo vero potenziale”, anche interagendo attivamente con i dipendenti per “ricostruire una cultura aziendale e ripristinare la reputazione della società”.