Chi è venuto prima di Palworld

Stai leggendo Insert Coin: una newsletter con cui racconto i videogiochi, il loro mercato e gli sviluppatori.
Ogni domenica invio una nuova puntata.

Palworld non è solo il videogioco del momento: sarà il videogioco che per diverse settimane ci permetterà di esplorare di più questo settore. Per alcuni motivi disparati: è un “more of the same” esplicito, eppure è più della somma delle sue parti; è un videogioco che ci pone di fronte ai discorsi sul trattamento degli animali; è anche un’esperienza che ha distrutto ogni aspettativa possibile per un videogioco in accesso anticipato, cioè un prodotto che di fatto è ancora in sviluppo. Eppure, milioni di persone hanno voluto pagarlo 30 euro.

Il successo di Palworld però non è nato nel vuoto. Non è stato un Big Bang.

I videogiochi di sopravvivenza come Palworld da molti anni stanno generando sempre più successi; a volte con numeri eccezionali già nelle prime ore di disponibilità sul mercato.

In queste esperienze lo scopo è raccogliere risorse, come legno o pietre, per costruire le case in cui ripararsi, i vestiti o l’equipaggiamento; cacciare gli animali (se necessario) per nutrirsi e ottenere nuove risorse per la costruzione; e intanto difendersi dagli attacchi degli altri utenti. Il tempo può essere speso tanto nell’edificare le case e costruire i letti quanto nell’imbracciare un’arma e attaccare gli altri.

Videogiochi di questo tipo sono diffusi da anni ormai e soprattutto su PC hanno una base molto solida.

Nel 2013 DayZ e Rust furono fra i primi a farsi notare. DayZ è nato come modifica di un altro videogioco, Arma 2, e infatti per molto tempo c’è stato bisogno di quest’altro videogioco per poterlo giocare. Fino a che Bohemia Interactive, che ha realizzato Arma 2, ha deciso di fare di DayZ un videogioco a sé stante. Dayz ha venduto più di quattro milioni di copie.

Rust, prodotto dallo studio Facepunch Studios, è nato come clone di DayZ, sebbene poi lo studio scelse di staccarsi dal tema post-apocalittico: al lancio arrivò a 24 mila utenti contemporanei. Numeri modesti, che però crebbero fino al picco di 245 mila alcuni anni dopo, man mano che l’esperienza veniva affinata ed espansa. Nel 2019 lo studio ha annunciato che Rust ha venduto nove milioni di copie.

Ma è stato nel 2015 con Ark: Survival Evolved, realizzato da Studio Wildcard, che il genere, in termini di meri numeri, ha iniziato ad accelerare. Al lancio arrivò a 80 mila utenti contemporanei, ma ha raggiunto il picco nel 2022 con 248 mila utenti connessi contemporaneamente. La particolarità di Ark: Survival Evolved è la presenza dei dinosauri, che possono anche essere domati e quindi usati in battaglia o per muoversi nell’ambiente. Dal lancio Ark: Survival Evolved ha venduto non meno di 16 milioni di copie e ha incassato oltre 1,3 miliardi di dollari. Nel corso dell’anno uscirà Ark 2, che presenterà anche l’attore Vin Diesel.

Pur con numeri più modesti, un altro videogioco di questo genere, cioè Conan Exiles, del 2017, è diventato il videogioco venduto più velocemente fra quelli pubblicati da Funcom con 1,4 milioni di copie vendute.

È stato però solo nel 2021 – sicuramente con il contributo della situazione pandemica – che il genere ha iniziato a registrare dei numeri non solo buoni, ma eccezionali. In quell’anno è stato lanciato Valheim, videogioco sviluppato da Iron Gate Studio: al lancio ha raggiunto 502 mila utenti contemporanei e per diverse settimane è stato “il fenomeno”. Nell’arco di un mese Valheim ha venduto cinque milioni di copie ed è arrivato a dieci milioni di copie ad aprile 2022. Il guizzo di Valheim sta nell’ambientazione a tema vichingo e tutto ciò che ne consegue.

Nel 2022 è stato il momento di V Rising, che ha portato il genere di sopravvivenza in un mondo vampiresco: costruzione del proprio castello, diventare il vampiro più temuto di tutti; cose così. In pochi giorni dal debutto ha venduto tre milioni di copie.

Lo scorso 24 gennaio, poi, è stato lanciato Enshrouded; la cui unica colpa è stata quella di arrivare a pochi giorni di distanza da Palworld. In ogni caso, il giorno del lancio ha raggiunto un picco di 70 mila utenti connessi contemporaneamente su Steam ed è arrivato a 93 mila utenti il giorno successivo, secondo i dati di SteamDB. Anche Enshrouded si preannuncia un altro videogioco di sopravvivenza che potrà arrivare a buoni risultati commerciali.

Tutti questi videogiochi hanno alcune caratteristiche comuni:

  • escono in accesso anticipato e prima del lancio vero e proprio possono cambiare molto, sfruttando i soldi in arrivo per concretizzare la tabella di marcia di nuovi contenuti;
  • attirano parecchi streamer su Twitch e YouTube, che a loro volta aumentano la diffusione del videogioco (ed è un preciso risultato del “marketing del passaparola”), che a sua volta spinge ulteriori streamer a coprire il videogioco del momento;
  • propongono vasti mondi aperti dove le persone possono sia fare attività tranquille sia tentare di attaccare ogni persona e animale che si trovano passare davanti, con molte occasioni per creare momenti di gameplay emergente, cioè situazioni non previste di per sé dagli sviluppatori ma permesse dalle meccaniche.

Poi è arrivato Palworld

Eppure, nonostante tutto, i numeri di Palworld sono qualcosa di ancora più straordinario: otto milioni di copie vendute in soli sei giorni. È diventato il secondo videogioco per picco di utenti contemporanei (2,03 milioni) della storia di Steam, superato solo da PUBG (3,25 milioni). Fra questi numeri c’è qualcosa di più della semplice viralità, cioè di partecipare alla tendenza videoludica del momento: Palworld sta piacendo. Su Steam la media voto è “molto positiva” con oltre 98 mila recensioni.

In un lungo articolo pubblicato su Substack, di cui Polygon ha pubblicato alcuni estratti tradotti, l’amministratore delegato di Pocket Pair, Takuro Mizobe, ha chiarito ulteriori dettagli di com’è stato sviluppato e che, in realtà, connotano ancora di più la straordinaria peculiarità di questa produzione.

Per esempio, Mizobe ha detto di essersi preoccupato poco del budget e di non sapere esattamente quanto è costato realizzare Palworld, ma anche che i soldi guadagnati con il precedente videogioco del suo studio – cioè Craftopia, un altro videogioco di sopravvivenza – sono andati esauriti; quindi Palworld è costato almeno 6,8 milioni di dollari. Verso la fine dello sviluppo della versione in accesso anticipato ci hanno lavorato 40 persone, molte delle quali senza una precedente esperienza nello sviluppo di videogiochi.

Indagare tutte le motivazioni che hanno generato un tale fenomeno commerciale è complicato. Perché a volte è semplicemente un misto di situazioni e di vicende difficile da districare; che se provassimo a copiare e incollare su un altro videogioco, non funzionerebbe allo stesso modo.

Secondo Simon Carless, autore della newsletter sul mercato e sullo sviluppo GameDiscoverCo, ci sono almeno tre motivi per cui Palworld sta funzionando tanto bene:

  1. collezionare animali, come in Pokémon, ma inserito all’interno di un’esperienza di sopravvivenza;
  2. aver già lavorato a un videogioco di questo genere – Craftopia, appunto – ha fornito agli sviluppatori una solida base di partenza per sapere su cosa puntare e su cosa no;
  3. aver permesso agli streamer e agli youtuber di raccontare il videogioco in anticipo ha contribuito al passaparola.

“I videogiochi di sopravvivenza e costruzione sono molto profondi e complessi – e questo sviluppatore ha già speso molti anni su un altro videogioco di un genere simile (Craftopia) per cui ha molta esperienza”, ha sintetizzato Carless a Insert Coin.

Giocare a Palworld, anche per poco, fa capire subito perché la dinamica generale funziona:

  • ogni cosa che fai, dal raccogliere le bacche all’attaccare gli animali, genera punti esperienza (con un sistema di feedback positivo gratificante);
  • c’è sempre qualcosa da fare, che sia sistemare la base, trovare nuove risorse o esplorare l’isola;
  • Palworld è fin da subito molto approcciabile, non mette fretta e permette di avere il proprio ritmo, anche giocando da soli;
  • oltre alla possibilità di scegliere che approccio adottare con i Pal.

È un videogioco che ti permette di fare moltissime cose e nessuna di queste.

Quando una miscela funziona bene, significa che sotto, a livello di game design, c’è qualcosa di più del semplice “prendere tanti videogiochi e metterli insieme”.

Insomma Palworld è un altro di quei grandi eventi videoludici straordinari il cui impatto non si poteva davvero prevedere: si poteva, magari, immaginare che sarebbe piaciuto; ma non che avrebbe avuto un risalto così forte.

Oggi Palworld è fra i videogiochi più giocati al mondo – là nell’Olimpo con i Roblox e i Fortnite – ma fra qualche settimana, com’è normale che sia, la situazione si stabilizzerà, gli utenti contemporanei caleranno (pur rimanendo probabilmente molto superiori alla media) e pian piano Palworld diventerà “quel videogioco di cui abbiamo parlato tantissimo a gennaio 2024 e chissà ora com’è messo”.

Considerato che ha preso molto da altri videogiochi che sono arrivati prima, è difficile, poi, prevedere se la miscela di Palworld è tale per cui imposterà un nuovo standard o meno. In altre parole se arriveranno, nei prossimi mesi e anni, videogiochi che racconteremo come “un clone di Palworld”.

L’unica cosa certa è che il “Pokémon con le armi” si è dimostrato ben più di un meme.