Negli anni Activision ha incentrato le risorse attorno a Call of Duty. L’ultimo capitolo, Vanguard, è stato sviluppato da Sledgehammer Games, Treyarch, Beenox, Raven Software e High Moon, per esempio.
Il catalogo di Activision però è più vasto e include proprietà intellettuali che negli anni sono state lasciate indietro. Da anni la misura di Activision è Call of Duty: una cifra difficile da raggiungere. Perciò, tanti marchi, come Guitar Hero, sono stati messi da parte dopo essere stati spremuti fino a non poter esprimere più niente a livello creativo e commerciale.
In un’intervista al Washington Post, Phil Spencer, amministratore delegato di Microsoft Gaming (nata proprio in occasione dell’annuncio dell’acquisizione di Activision Blizzard King), ha citato King’s Quest, Guitar Hero e HeXen come alcuni dei marchi di Activision che sono stati messi da parte. Ci sono poi Crash Bandicoot, Spyro, Tony Hawk e Skylanders.
“Speriamo di poter lavorare con loro quando l’operazione sarà conclusa per assicurarci di avere le risorse per lavorare sui franchise che ho amato nella mia infanzia e a cui i team tengono” ha sottolineato Spencer.
Ciò non significa che tutte queste serie torneranno, ma che Microsoft potrà avere un catalogo molto più ampio da valutare nell’ottica di avere tanti giochi fruibili su tante piattaforme.
La chiave di lettura è quindi il Game Pass, disponibile su Xbox, su PC e, in cloud, su smartphone. Il catalogo dev’essere il più eterogeneo possibile per poter attirare un pubblico vasto.
Microsoft non ha nascosto che il suo obiettivo sia quello di raggiungere le 3 miliardi di persone che, in un modo o nell’altro e più o meno frequentemente, giocano ai videogiochi in tutto il mondo: persone che hanno gusti diversificati e appartengono a mercati diversi con esigenze diverse e richiedono, perciò, approcci variegati