L’industria ha la memoria corta e probabilmente tutti noi con essa. A dicembre 2020, Cyberpunk 2077 ha debuttato in mezzo ad aspre polemiche: il produttore, CD Projekt, aveva lanciato sul mercato un prodotto con gravi problemi tecnici e con un’ambizione minore di quella che aveva lasciato serpeggiare fra la stampa specializzata e gli utenti per anni.
Quasi un anno dopo, secondo il presidente CD Projekt, Adam Kicinski, “con il passare del tempo Cyberpunk 2077 sarà percepito come un gioco molto buono e come i nostri altri titoli venderà per anni – specialmente man mano che l’hardware diventerà sempre più potente nel tempo e noi miglioreremo il gioco”.
Kicinski, intervistato dal polacco Rzeczpospolita (via VGC), ha descritto il gioco come il progetto “più ambizioso e più grande” nella storia della società. “Stiamo lavorando agli aggiornamenti tutto il tempo e stiamo lavorando a una versione per la più recente generazione di console. Ovviamente, il lancio ci ha insegnato molto. Ci ha dato una forte spinta e la motivazione per cambiare ed essere migliori in futuro”.
Per quanto oggi queste possano sembrare parole vuote, io credo che Kicinski non stia dicendo niente di improbabile; anzi, credo che se Cyberpunk 2077, fra un anno, sarà ciò che era stato promesso – su PC, su PS5 e Xbox Series X!S, in particolare – verrà, in un certo senso, perdonato.
Un esempio simile è quello di No Man’s Sky. Lanciato nel 2016, venne molto criticato perché non aveva tanti degli aspetti preannunciati. Tutt’oggi, il voto medio degli utenti su Metacritic per No Man’s Sky su PC è 3,6; quello della stampa specializzata è 61. Questi voti risalgono ad anni fa.
Eppure, le recensioni più recenti (migliaia) su Steam sono “molto positive”: il grado più alto dopo che per anni lo sviluppatore, Hello Games, ha proposto tanti aggiornamenti ed espansioni. Il No Man’s Sky di oggi quindi è molto diverso da quello del 2016.
Ed è probabile che il Cyberpunk 2077 del 2022 o del 2023 verrà giudicato in maniera diversa: quando la polvere sarà sedimentata e gli animi placati, qualcuno alzerà il dito e dirà “ma sapete che forse…”.