Deathloop non è un rogue-like

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Una delle prossime esclusive che uscirà su PlayStation 5 è Deathloop. Realizzato da Arkane Studios, lo sviluppatore di Dishonored e Prey, si base su una meccanica in particolare: ogni volta che il personaggio interpretato dal giocatore muore, si ricomincia da capo. Questo ciclo temporale può essere interrotto solo se alla fine della giornata l’utente avrà ucciso gli otto avversari.

Questo ciclo di “muori e ripeti” può sembrare simile a quello di un rogue-like cioè un’esperienza in cui (come nel videogioco Rogue del 1980) l’utente deve ricominciare da capo a ogni morte. Ma non è così, ha spiegato il direttore del gioco, Dinga Bakaba, a The Verge.

In particolare, secondo Bakaba un rogue-like si basa sull’idea che i vari livelli che vengono attraversati siano sempre più difficili; quindi, la sfida è riuscire a superare tutti i livelli fino a battere il boss finale. “In Deathloop – ha spiegato Bakaba – è un po’ diverso perché arrivare alla fine della giornata non è affatto un obiettivo. Non c’è nemmeno un traguardo per il giocatore. Non c’è una difficoltà crescente e non c’è alcuna ripetizione. È strano dirlo visto che si parla di un ciclo temporale, ma non c’è alcuna ripetizione forzata nel senso che se non vuoi fare la sezione mattutina, puoi saltare direttamente alla notte. La scelta sta a te”.