Embracer e il gioco delle tre carte

Stai leggendo Insert Coin: una newsletter con cui racconto i videogiochi, il loro mercato e gli sviluppatori.
Ogni domenica invio una nuova puntata.

All’interno di Steam ci sono tante situazioni, come se fosse ben più di una piattaforma. Una di queste riguarda i rimborsi; che naturalmente sono una facoltà sacrosanta dei consumatori. Però, al solito, possono anche essere abusati. Fintanto che la piattaforma di riferimento non interviene.

La politica di rimborso di Steam è chiara: “Valve rimborserà l’importo di ogni titolo acquistato da meno di 14 giorni e giocato per meno di 2 ore”. Il punto è cosa ci sta in mezzo.

Per esempio, i videogiochi che durano meno di due ore: una persona potrebbe comprare un simile videogioco, finirlo e poi chiedere i soldi indietro.

Di recente, questa situazione è riemersa perché Cloudless Studio ha pubblicato su X, ex Twitter, la schermata di una recensione di un suo videogioco: che era positiva, e diceva anche che il videogioco, per quanto breve e semplice, aveva una grafica piacevole. Il prodotto però è stato rimborsato, visto che la persona ci ha giocato per poco più di mezz’ora.

Fra i commenti a questo post, visto oltre 4 milioni di volte, qualcuno ha fatto notare una similitudine secondo me molto coerente: è come andare al ristorante, mangiare un menu completo e poi chiedere il rimborso perché si ha ancora fame.

Si tratta di una minaccia concreta ai videogiochi molto brevi; che hanno diritto a esistere. L’idea del “se è troppo breve, allora è giusto che chieda il rimborso” è profondamente sbagliata: perché mina, alla base, il concetto stesso di creatività; mina, pure, le tante sfaccettature di un ambito – il videogioco – che ogni anno diventa altro.

A dimostrazione del fatto che tutto ciò può essere arginato, se solo si volesse farlo, Valve di recente ha cambiato le politiche sul rimborso di Steam. Ma per colmare un’altra lacuna: ossia i videogiochi in accesso avanzato. Con questa espressione si fa riferimento a tutti quei casi in cui un utente può iniziare a giocare con alcuni giorni di anticipo rispetto alla data ufficiale. Per esempio, perché ha comprato un’edizione speciale del gioco e quindi può scaricarlo e avviarlo con tre o cinque giorni di anticipo.

Fino a pochi giorni fa, le due ore di tempo massimo affinché il rimborso fosse valido venivano contate solo dalla data di uscita; quindi, si poteva giocare anche 10-15 ore a un videogioco, durante l’accesso avanzato, e chiedere comunque il rimborso entro 14 giorni dall’effettiva data di uscita.

Steam ha aggiornato le sue politiche: ora le due ore vengono conteggiato dal momento di attivazione dell’accesso avanzato, mentre resta valida la finestra temporale di 14 giorni dalla data di uscita per chiedere il rimborso.

Come a dire: Valve sapeva che c’era un problema e a un certo punto ha deciso che poteva cambiare le condizioni del rimborso e ovviare a quel problema.

Il problema per molti sviluppatori indipendenti, che vogliono creare esperienze brevi, invece rimane. E come si è visto, Valve ha piena facoltà di intervenire. Chissà perché, però, questo è un problema minore. E quindi chi vorrà potrà continuare ad abusare di un sacrosanto diritto dei consumatori per svantaggiare le piccole produzioni.

Massimiliano


Bisogna ammettere una cosa: il gruppo svedese Embracer sa sempre come far parlare di sé.

Dopo aver passato anni a essere la grande notizia di cronaca per le continue acquisizioni, alcune miliardarie; e dopo il tracollo della sua strategia che fra la metà del 2023 e l’inizio del 2024 ha dato, come risultato, la chiusura di vari studi, il licenziamento di centinaia di persone e la vendita di Saber Interactive e Gearbox Software; ora sappiamo che in futuro Embracer non ci sarà più. Anzi: ce ne saranno tre. Ma nessuna di queste si chiamerà Embracer. 

Cosa e come cambierà

In una nota pubblicata il 22 aprile, la società ha informato che intende compiere un “passo trasformativo”  separando l’attuale gruppo in tre diverse entità aziendali. La prima sarà Asmodee, in cui confluiranno i giochi da tavolo. Asmodee, che ha sede in Francia, è stata acquisita da Embracer alla fine del 2021 per 2,75 miliardi di euro.