Nei giorni scorsi, il gruppo svedese Embracer, che recentemente ha acquisito Eidos Montreal, Square-Enix Montreal e Crystal Dynamics, ha annunciato l’investimento di un miliardo di dollaro da parte di Savvy Gaming Group, azienda sussidiaria del fondo sovrano saudita.
Considerato lo storico dell’Arabia Saudita quando si parla di diritti delle persone – esempio su tutti: il più recente film di Pixar, Lightyear, non verrà proiettato in Arabia Saudita perché include una scena in cui due donne si baciano – l’amministratore delegato di Embracer, Lars Wingefors, ha pubblicato una lettera per chiarire gli aspetti contestuali della vicenda.
In altre parole, il timore espresso da una quota di persone che lavorano per le tante aziende del gruppo – fra cui cito Gearbox, Milestone, THQ Nordic e Koch Media – è che l’ingresso di un investitore saudita possa compromettere la libertà degli studi di sviluppo.
“Voglio essere chiaro che Embracer continuerà a essere gestita da me, dai nostri amministratori delegati e dai team manager attraverso l’intero gruppo”, ha puntualizzato Wingefors, spiegando che l’accordo è nato – com’è prevedibile – dalla necessità di attirare nuovi capitali da aziende internazionali. “I miei valori come imprenditore svedese sono incrollabili. Siamo un’azienda basata su dei principi e il nostro impegno verso un modello operativo decentralizzato che supporti persone nel prendere le decisioni autonomamente rimarrà intatto”.
“Senza capitale – ha aggiunto – il nostro percorso sarebbe rallentato in modo evidente, il che potrebbe anche avere molte conseguenze per i nostri affari. SGG sta offrendo capitale a lungo termine per supportare la nostra strategia senza che Embracer debba cedere alcunché del modo in cui opera o altre opportunità commerciali”.
“Il gruppo non tollera nessuna forma di discriminazione e molestie e crede fortemente nella diversità e nell’inclusività”, ha detto. “So che Brian (Ward, amministratore delegato di SGG, ndr) e il team di SGG hanno la stessa visione e intendono gestire SGG di conseguenza. Le stesse regole saranno applicate a qualunque aziende noi dovessimo stabilire in Arabia Saudita o in un’altra regione MENA”.