Io per primo commetto un errore: apro YouTube e mi aspetto che i canali a cui sono iscritto abbiano prodotto un video. Lo stesso vale per Twitch: ci si aspetta che ci si connetta e, quasi per magia, la persona dall’altra parte stia trasmettendo in diretta. Tutto il tempo. Perché Twitch e YouTube sono questo: la versione digitale e per l’intrattenimento dei mini market aperti 24 ore su 24, dove ti aspetti di passare a qualsiasi orario e di trovare il cibo per saziare l’appetito delle 3 e mezza di notte.
Keza MacDonald sul Guardian ha riassunto le grandi difficoltà che incontrano gli streamer e, in particolare, quelli più giovani, attirati come lucciole dalle luci della popolarità e che, perciò, trasmettono per ore in diretta mentre continuano a frequentare la scuola, per esempio.
Fare streaming è la quintessenza dell’economia dei creatori dei contenuti e racchiude tutti gli aspetti negativi del lavoro del libero professionista: se non lavori, non guadagni; allora lavori sempre di più, riducendo lo spazio e il tempo dedicato a tutto il resto. E quando non lavori, perdi iscritti: il meccanismo logorante è evidente.
Se sei giovane, hai un sacco di energia, puoi ancora permetterti di passare le notti senza dormire e non essere uno zombi il giorno successivo; se ti sembra divertente e puoi farlo perché iniziare non prevede costi di iscrizione: ecco, non c’è limite al quanto trasmettere in diretta.
“Giocare ai videogiochi per il pubblico per lavoro può sembrare divertente – e, cavolo, ci sono molti lavori peggiori là fuori – ma è anche una professione ultra-competitiva che attira milioni di aspiranti giovanissimi che hanno energie illimitate e assolutamente nessuna cognizione del bilanciamento fra vita privata e lavoro” scrive MacDonald. Naturalmente, le luci della ribalta illuminano solo pochi, quelli che riescono ad avere un grande successo: i vari Ninja, Pokimane, Shroud, TimTheTatman, etc. “Milioni non guadagnano niente”.
“Quanto stai crescendo, è un continuo sgobbare” ha spiegato Daniel “DanTDM” Middleton, che ha un canale YouTube da 25,7 milioni di iscritti. “Non ci si ferma mai, nessun giorno di permesso, niente festività”.