In un settore come quello dei videogiochi, che vive di annunci e sorprese, le indiscrezioni sono molto frequenti. E lo sono a prescindere dalla loro veridicità.
Ciò significa che a volte un’indiscrezione è probabilmente falsa; ma la sua pubblicazione e la sua smentita, spesso ravvicinata o a sua volta un’indiscrezione, sono due notizie anziché una. E nell’attuale sistema dell’informazione – non solo videoludica – è meglio così perché significa un volume maggiore.
Il punto, però, è non pensare agli effetti: sia sull’immagine dell’informazione – che appare andare dove capita – sia sulla comprensione delle cose da parte di chi legge e ascolta.
Per esempio, l’eventuale uscita di un modello “Pro” di PlayStation 5, così come nel 2017 uscì PlayStation 4 Pro a distanza di alcuni anni dal modello originale, è una di quelle indiscrezioni che si perseguitano da molti mesi. Almeno tanto quanto la prossima console di Nintendo. Con una grande differenza: su quest’ultima, perlomeno, abbiamo la conferma che a un certo punto esisterà; della presunta PS5 Pro ancora no.
Da almeno l’inizio del 2023 – da oltre un anno quindi – si parla di questo presunto modello; evidenziando anche – così è stato riportato sulla base di quanto detto da giornalisti esteri – che sarebbe stata commercializzata entro la fine del 2024.
Di mese in mese, sono uscite indiscrezioni su indiscrezioni. Sulle specifiche tecniche, sulla finestre di lancio, sulle considerazioni interne. E se c’è una cosa che istintivamente facciamo, è che quando continuiamo a sentire qualcosa sempre più spesso automaticamente iniziamo a ritenerla vera e assodata. Al punto che ai vari eventi di PlayStation una quota di persone ha iniziato ad aspettarsi, a volte di più e a volte di meno, che un accenno, anche minimo, a un nuovo modello sarebbe potuto essere fatto.
Nei giorni scorsi la stessa persona a cui si è andato dietro per tutti questi mesi ha insinuato che invece PS5 Pro non uscirà quest’anno. E che tutto, è il sottotesto, potrebbe essere rimandato invece al 2025.
Sembra di essere tornati ai tempi della presunta Nintendo Switch Pro: che dopo molto tempo, alla fine non si è mai avverata.
Le indiscrezioni esistono ovunque. E in alcuni campi, come la politica, sono altrettanto abusati e spesso persino serviti ai giornalisti dalle parti in causa. Così da fare tutti contenuti: i giornalisti hanno una notizia, o presunta tale; i coinvolti non si espongono ma possono insinuare situazioni, accuse o anche chiavi di lettura.
Non bisogna sottovalutare, però, l’effetto che le indiscrezioni hanno sul comportamento delle persone. Nel nostro caso, qualche persona potrebbe aver rinviato l’acquisto di una PS5 perché ha letto o ha sentito che fra poco uscirà un nuovo modello, più potente. E chi comprerebbe il modello “vecchio” se sta per uscire quello nuovo?
Un filtro alle indiscrezioni è necessario. Ma ancora di più è necessario contestualizzare, spiegare e chiarire. Le certezze sono sempre problematiche; lo sono ancora di più quando partono da basi fragili, non verificate (e spesso non verificabili, specialmente dall’Italia) e talvolta persino improbabili. Soprattutto, emerge sempre poco quanto le indiscrezioni si basino su situazioni in evoluzione; che possono essere già cambiate nel momento stesso in cui vengono pubblicate perché basate su informazioni risalenti a qualche mese prima.
Come informazione si può provare a fare due cose. La prima: interessarsi meno a ciò che una persona, pur affidabile, ha detto in un post su X o su un forum: che sia il commento di un giornalista fatto passare come notizia; una battuta esagerata come polemica; o una considerazione spacciata per rivelazione.
La seconda: essere più chiari con chi legge e chi ascolta affinché abbia gli strumenti per comprendere meglio che di assoluto, nelle indiscrezioni, non c’è mai niente. Già non c’è nelle cose ufficiali, figuriamoci.
Massimiliano
Quando Electronic Arts ha annunciato che la serie di videogiochi di calcio nota come FIFA non si sarebbe più chiamata così, il dubbio principale è stato che impatto ci sarebbe stato.
Dopo oltre trent’anni, la serie avrebbe cambiato nome, a seguito del mancato rinnovo della licenza del marchio FIFA: e si sarebbe chiamata EA Sports FC. Il motivo quindi è sempre il solito: poter fare più soldi; in questo caso, non doverne dare a qualcun altro, cioè la FIFA, la federazione internazionale di calcio.
Quasi un anno dopo il lancio di FC 24, primo titolo della nuova fase della serie, si può dire che la scommessa di Electronic Arts ha funzionato.