Le ragioni della FTC contro Microsoft

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Due settimane fa ho definito il videogioco come “l’equivalente di una bottiglia di vetro con dentro un biglietto di carta lanciata in mare e che raggiunge le persone dall’altra parte del mondo”.

Sul momento ho pensato che questa similitudine potesse non essere compresa del tutto. Fortunatamente, questa settimana è successa una cosa che dà piena concretezza a quel che scrissi giorni fa.

Nei giorni scorsi, Maura Saccà ha consigliato “He fucked the girl out of me”. Si tratta di un’esperienza disponibile su Itch.io in cui Taylor McCue racconta una parte della sua storia di persona transgender e, in particolare, di come ha vissuto il sex working, attività a cui si è trovata costretta per una serie di ragioni. E di come, soprattutto, ciò l’abbia colpita in modi che ancora oggi influenzano la sua vita e il modo in cui si relaziona con le altre persone.

Si tratta di un’esperienza semi-autobiografica (il gioco viene descritto così). In questo senso, l’idea stessa era veicolare la sua storia per mezzo del linguaggio del videogioco. Non che ci siano mirabolanti trovate ludiche: a dire il vero, l’interazione è davvero minima e ciò che si fa è muovere qualche volta un avatar sullo schermo e scegliere fra due o più opzioni di dialogo. Però, il videogioco è stato usato come mezzo, come lettera digitale da spargere sul web.

Questo gioco è la concretizzazione di quella similitudine che ho proposto due settimane fa.

Lo è perché dopo aver giocato a “He fucked the girl out of me” ho scritto su Twitter a McCue. E mi ha risposto. Uno scambio di messaggi breve, fra due persone che vivono molto distanti fra di loro e che non si incontreranno probabilmente mai più; né si sentiranno, forse, mai più.

Questo incontro a distanza, intermediato dai social in questo caso, è stato reso possibile solo perché McCue ha scelto di creare un videogioco per raccontare un po’ della sua storia, per condividerla e fare in modo che altre persone potessero conoscerla: ha trasformato il videogioco nella bottiglia di vetro con dentro una lettera.

E in quel momento, non poteva sapere chi avrebbe raggiunto e come altre persone avrebbero interpretato o reagito alla sua storia. Però lo ha fatto e ha creato, per pochi minuti, un contatto con me e con moltissime altre persone che hanno scelto di aprire la porta alla sua storia.

E questa cosa la trovo fantastica.

Massimiliano


La Federal Trade Commission (FTC), l’autorità antitrust statunitense, ha deciso: intende portare davanti a un giudice amministrativo il tentativo di Microsoft di acquisire Activision Blizzard King. Un’operazione da 68,7 miliardi di dollari. La più grande nel settore dei videogiochi e una delle più grandi nella storia del mondo della tecnologia.

Forse, col senno di poi, questa novità era prevedibile.

Le ragioni della FTC

In un documento di 23 pagine, la FTC ha motivato le ragioni della sua decisione.

Innanzitutto, per legittimarla la FTC ha individuato tre “mercati rilevanti”. Si tratta di un elemento centrale: una volta definiti i mercati, allora si può ragionare sull’impatto che un’operazione di questo tipo può avere.

Si tratta di:

  • “console ad alte prestazioni”. Con ciò, la FTC ha preso in considerazione PlayStation 5 e Xbox Series X|S perché Nintendo Switch è stata definita diversa “in molti modi” dalle console Xbox e PlayStation. La FTC ha evidenziato che “mentre Xbox Series X|S e PlayStation 5 offrono contenuti più maturi per un’esperienza più seria, l’hardware e i contenuti di Nintendo tendono a essere usati per esperienze più occasionali e familiari”. Per rafforzare il suo ragionamento – cioè che le vere rivali sono Microsoft e Sony – la FTC ha aggiunto che le persone tendono ad avere una console Nintendo e una fra PlayStation e Xbox. Sono molte meno le persone che hanno sia una console Xbox sia una console PlayStation;
  • “servizi in abbonamento con librerie di contenuti videoludici” (l’espressione originale è “Multi-game content library subscription services”). Insomma, i servizi su abbonamento che a una tariffa fissa mensile propongono molti videogiochi, giocati “prevalentemente su dispositivi non mobile”. La FTC ha evidenziato che questi servizi, di cui ha citato Game Pass e PlayStation Plus (nelle versioni “Extra” e “Premium”), “competono aggressivamente per offrire i titoli migliori e i più esaltati per attirare gli utenti verso il proprio servizio”;
  • “servizi in abbonamento di cloud gaming”.

A livello geografico, naturalmente la FTC ha considerato gli Stati Uniti.

L’opinione della FTC è che se a Microsoft fosse concessa l’acquisizione di Activision Blizzard King, potrebbe, per esempio, impedire l’arrivo di alcuni videogiochi sulle console rivali o “degradarli”. Con questa espressione, la FTC intende dire che Microsoft avrebbe i mezzi per proporre esclusive temporali oppure contenuti aggiuntivi esclusivi solo per console Xbox e non per altre piattaforme; rende l’esperienza su Xbox migliore dell’esperienza sugli altri dispositivi.

“Microsoft guadagnerebbe la facoltà di ingaggiare in tattiche per degradare la qualità dei contenuti di Activision sulle console e i servizi in abbonamento concorrenti e creare un’esperienza meno desiderabile per i giocatori che scelgono di giocare ovunque tranne che sui prodotti di Microsoft”, si legge al punto 105.

Ciò perché, secondo la FTC, mentre ora Activision Blizzard King ha tutto l’interesse di portare i suoi videogiochi su qualunque piattaforma, l’acquisizione “cambierebbe gli incentivi di Activision perché Microsoft guadagna profitti significativi dall’avere giocatori aggiuntivi che acquistano le console Xbox o Xbox Game Pass”. Perciò, le due aziende insieme sarebbero “incentivate a svantaggiare i rivali di Microsoft”.