In concomitanza con il lancio di Steam Deck, computer portatile focalizzato sull’esperienza videoludica, l’amministratore delegato di Valve Software, Gabe Newell, ha rilasciato diverse interviste a varie testate internazionali. Oltre ad aver parlato di Steam Deck, Newell si è espresso su una serie di argomenti popolari, fra cui gli NFT e la blockchain e gli abbonamenti su Steam.
In particolare, come ha raccolto Simon Carless su GameDiscovery Co., Newell ha specificato di non essere contrario alla tecnologia della blockchain di per sé; ma che il modo in cui viene usata ora è per speculare sui giocatori. “C’è una differenza fra come dovrebbe essere e come è davvero nel mondo reale. Ed è più o meno l’attuale stato delle cose con gli NFT basati sulla blockchain: la maggior parte è per fregare i consumatori” ha detto Newell a Rock Paper Shotgun.
Rispetto agli abbonamenti di terze parti, come Game Pass, Newell ha ammesso che sono benvenuti su Steam, sebbene Valve non abbia intenzione di proporne uno direttamente.
“Per i loro consumatori (delle altre aziende, ndr) è chiaramente un’opzione popolare e noi saremmo più che contenti di lavorare con loro per farli arrivare su Steam” ha sottolineato Newell. A oggi EA Play, sottoscrizione di Electronic Arts, è disponibile su Steam, mentre altri, come Game Pass e Ubisoft+, non lo sono ancora.
Va detto che, in tal senso, potrebbero invece essere gli altri editori a non essere interessati ad arrivare su Steam: perché potrebbe significare, per esempio, dover dare il 30% a Valve su ogni abbonamento. Più probabile lo scenario in cui l’applicazione di Game Pass o di altre piattaforme di giochi in streaming arrivi su Steam Deck in futuro.
Infine, Newell ha esplicitamente fatto riferimento alla possibilità che Steam Deck rappresenti il punto di partenza per applicazioni di realtà virtuale. Nell’intervista rilasciata a Edge, infatti, ha detto che “una delle cose che [Steam Deck] rappresenta è un dispositivo ad alte prestazioni e alimentato a batteria che eventualmente potresti usare anche nelle applicazioni VR. Non siamo ancora a quel punto, ma è un primo passo”.