Per gli indipendenti lavorare con Sony è complesso, secondo le testimonianze condivise da alcuni sviluppatori su Twitter e altre raccolte da Kotaku. In particolare, Sony viene accusata di fornire uno scarsissimo supporto agli sviluppatori indipendenti e di chiedere almeno 25 mila dollari per avere visibilità sul PlayStation Store. Ottenerla in maniera organica, cioè senza pagare, è quasi impossibile.
Tutto è cominciato quando Iain Garner di Neon Doctrine si è lamentato su Twitter di una “Piattaforma X” che ha un incredibile successo, ma non ha il Game Pass (servizio prerogativa delle console Xbox). Presto, quando altri sviluppatori si sono aggiunti, è diventato chiaro che si parlasse di Sony e quindi di PlayStation. “Piattaforma X ha un incredibile successo e dell’hardware fantastico, ma il loro backend e i loro processi sono rimasti ai primi anni 2000” ha scritto Garner. “Non ho idea di come avere successo sulla loro piattaforma e loro non intendono dirmelo”.
Matthew White di WhiteThorn Games ha pubblicato un grafico a torta dove evidenzia, con una legenda fittizia, ma chiara, che PlayStation rappresenta “meno del 3% delle vendite”.
Sebbene non vengano ritenuti perfetti, i negozi di Microsoft e Nintendo sono ben visti dagli sviluppatori indipendenti. L’eshop delle console Nintendo, per esempio, può far apparire un gioco indipendente in varie liste: i nuovi arrivi, i giochi scontati, i più votati e altre ancora. Per di più, Microsoft ha il programma ID@Xbox, mentre Nintendo tiene delle presentazioni in streaming dedicate specificamente ai giochi indipendenti. Su console PlayStation, invece, avere visibilità senza pagare è molto più complesso ed è la principale ragione che ha provocato l’ira degli sviluppatori indipendenti. Perché sembra, banalmente, che a Sony stia bene così e non importi fare diversamente.
“La fiducia è difficile da ottenere e facile da perdere” ha fatto notare Rami Ismail, sviluppatore indipendente. “Aver apparentemente deciso che i giochi indipendenti siano una componente sacrificabile del tuo portafoglio è stato un errore enorme, perché gli indie sono ciò che riempie le strategie di qualunque piattaforma in un’era in cui i contenuti regnano sovrani”.