Nelle scorse settimane Warner Bros. Interactive ha annunciato che le edizioni PS4 e Xbox One di Gotham Knights sono state cancellate perché la loro qualità non soddisfaceva le aspettative. Quando Gotham Knights uscirà – per ora è previsto il 25 ottobre – saranno passati circa due anni dal debutto commerciale di PlayStation 5 e Xbox Series X|S (novembre 2020).
Dove voglio arrivare? A chiedermi: il tempo per abbandonare le vecchie console è propizio? In passato, qual è stata la situazione?
Intanto, bisogna sicuramente tenere da conto che una simile scelta, in un momento di grande difficoltà dell’approvvigionamento dei componenti hardware che sta limitando la disponibilità delle console sul mercato, che non riesce a soddisfare completamente la domanda, è sfaccettata.
Perché significa, da una parte, focalizzare le risorse su meno progetti (PC, PS5 e Xbox Series X|S) e quindi rendere più efficiente l’intero progetto; dall’altra, implica non poter godere di una base installata di persone che giocano su PS4 e Xbox One molto grande.
Come fatto notare da Stephen Totillo, che scrive la newsletter di Axios sui videogiochi, in passato il tempo che le aziende hanno atteso prima di cessare il supporto alle console precedenti è stato anche minore:
- nel 2014 – un anno dopo il debutto di PS4 e Xbox One – Ubisoft ha pubblicato Assassin’s Creed Unity solo su PS4 e Xbox One (contemporaneamente è uscito Assassin’s Creed Rogue su PS3 e Xbox 360);
- a metà del 2015, la stessa Warner Bros. ha pubblicato Batman Arkham Knights solo su PS4 e Xbox One, a circa 19 mesi dal lancio delle console;
- sempre nel 2015 Activision Blizzard King ha pubblicato Call of Duty: Black Ops 3 anche su PS3 e Xbox 360, ma la versione aveva meno contenuti rispetto a quelle per PC, PS4 e Xbox One.
Insomma: il momento potrebbe essere propizio per vedere sempre più produzioni di terze parti lasciare indietro PS4 e Xbox One, nonostante la situazione contingente.
Più che per valutazioni commerciali per il semplice fatto che con i costi di produzione che aumentano riuscire a portare sul mercato cinque versioni di qualità – di cui due con un hardware meno performante, che quindi richiede compromessi e rivalutazioni – è tutt’altro che semplice.