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Stai leggendo Insert Coin: una newsletter con cui racconto i videogiochi, il loro mercato e gli sviluppatori.
Ogni domenica invio una nuova puntata.

Si è tornato a parlare della possibilità che il gruppo Sony acquisisca la grande società editoriale giapponese Kadokawa perché, nei giorni scorsi, Sony ha confermato di aver fatto un’offerta. “È vero che abbiamo manifestato l’intenzione di acquisire Kadokawa. Vorremmo però astenerci dal commentare ulteriormente la questione.”

Se si farà oppure no, lo vedremo.

Intanto, però, volevo soffermarmi su come questa notizia, e in generale questa potenziale acquisizione, è stata raccontata sui siti di informazione specializzati, in Italia e all’estero: facendo riferimento prevalentemente a From Software, lo studio responsabile di Elden Ring, Armored Core e Dark Souls, per esempio.

E capisco benissimo il perché: il nome “Kadokawa” è poco noto; inserire il nome di From Software ovunque rende l’argomento immediatamente più accessibile. Ancora di più visto il successo di Elden Ring e della sua espansione.

Continuare però a ribadire questa associazione – Kadokawa/From Software – così come ridurre l’intero gruppo Sony a Sony Interactive Entertainment rischia anche di confondere. O perlomeno, rischia di non dare il respiro più generale che questa operazione potrebbe avere.

Per intenderci, nel più recente trimestre fiscale, i videogiochi – nonostante la spinta dell’espansione di Elden Ring – sono stati il 14% del fatturato complessivo di Kadokawa. Per le previsioni dell’intero anno fiscale, i videogiochi saranno il 10%. Molto più valore hanno, invece, i libri e gli ebook e gli anime, che rappresentano un settore più voluminoso per Kadokawa.

Vi sblocco un ricordo. Mesi fa, il direttore finanziario di Sony, Hiroki Totoki, fece notare come, secondo lui, Sony non avesse abbastanza proprietà intellettuali. “Che si tratti di videogiochi, film o anime, non abbiamo molte proprietà intellettuali che abbiamo promosso fin dall’inizio”, ha detto intervistato dal Financial Times.

Tre mesi dopo siamo qua a discutere di una possibile acquisizione, dove le proprietà intellettuali sono centrali: per i videogiochi, certo; ma anche per i film, i libri, i manga e gli anime.

“Sony non sta proponendo di acquistare From Software, tuttavia; sta proponendo di acquistare Kadokawa, una società che non è molto conosciuta fuori dal Giappone, ma che è una delle aziende mediatiche più affermate del Paese e che, nel corso degli anni, è diventata un orrore tentacolare di una serie di società con sussidiarie che abbracciano tutti i tipi di campi, dall’editoria cartacea, alla produzione di film e TV, alle riviste, ai servizi web, al settore immobiliare e tutti i tipi di partnership e alleanze internazionali”, ha scritto Rob Fahey su Gamesindustry.biz in un articolo del 22 novembre. “In un certo senso, questo spiega il potenziale valore di Kadokawa. Tra le sue varie partecipazioni c’è una libreria incredibilmente ricca di IP, principalmente nel reame di anime e manga. Sony, che possiede il servizio di streaming anime statunitense Crunchyroll, è molto desiderosa di sviluppare quel lato della sua attività e c’è una chiara sinergia tra le varie partecipazioni di Kadokawa e il desiderio di Sony di diventare un attore sempre più importante in questo campo”.

È giusto che si parli di From Software (e di altri studi di videogiochi come Spike Chunsoft), perché è un’azienda molto rilevante nella ramificata struttura di Kadokawa. Non ci si dimentichi il resto, però, per capire bene la mossa di Sony.

Massimiliano


Si dice che tre indizi fanno una prova. Non che, in questo caso, un’altra prova fosse necessaria. Fatto sta che in pochi giorni, addirittura poche ore, sono stati pubblicati tre videogiochi che hanno le seguenti caratteristiche: sono gratuiti, e monetizzano con le microtransazioni; sono prodotti in Cina; e tutti e tre sono già molto popolari.

Sto parlando di Infinity Nikki, Delta Force (o almeno la sua componente online) e Marvel Rivals. Tre giochi con evidenti differenze; in cui Marvel Rivals ne esce – piaccia o meno – come il blockbuster di turno. Sia perché è prodotto da NetEase (in Cina seconda solo a Tencent se si parla di vendite di videogiochi) sia perché, appunto, c’è di mezzo Marvel. Non è un caso, allora, che Marvel Rivals abbia fatto registrare ottimi risultati già il giorno del lancio, lo scorso 6 dicembre.