In linea con quanto detto prima, cioè che le aziende e gli sviluppatori possono ormai fare a meno dei siti di informazione, ti presento Hydroneer: ha venduto 500 mila copie su Steam, eppure non ha una sola recensione su Metacritic.
Ho cercato fra i siti italiani e l’ho trovato citato soltanto in alcune notizie riguardanti altri argomenti, come la tecnologia DLSS di Nvidia e i giochi inclusi in GeForce Now (1, 2, 3, 4).
Come ha fatto, allora, a farsi notare?
Il merito è soprattutto della visibilità che hanno concesso al gioco tre persone su YouTube, seguite complessivamente da due milioni di utenti, e che hanno risposto alle email dello sviluppatore di Hydroneer, Max Hayon.
Hydroneer però non è un gioco qualunque: è un’esperienza in prima persona dove bisogna scavare e costruire continuando a trovare nuovi materiali per migliorare la base. Perciò, i video su Hydroneer hanno avuto buoni riscontri in termini di visualizzazioni. “Sono passato da un migliaio di wishlist su Steam a circa 60 mila il giorno del lancio”, ha detto Hayon.
Lo stesso Simon Carless, che gestisce GameDiscoveryCo, lo ha scoperto non perché ha incrociato il gioco da qualche parte; ma perché, come parte della sua attività di consulenza, scava e studia i cataloghi Steam per comporre classifiche e analisi da proporre poi ai suoi clienti. E si è trovato di fronte a un gioco con 12 mila recensioni con una media “molto positiva”.
In pratica, Hydroneer è un gioco che la comunità di persone stava giocando in modo quasi organico: la stampa non lo conosceva e molti altri addetti ai lavori non lo conoscevano.