Digital Bros, società italiana quotata all’Euronext Star Milan, ha annunciato una riduzione del 30% del personale e che ridurrà i progetti in fase di sviluppo. La riorganizzazione è “concentrata maggiormente negli studi di sviluppo”.
La società ha comunicato la decisione in una nota agli investitori, in cui ha evidenziato che dopo la pandemia i consumatori “sono più selettivi” e, in sostanza, preferiscono giocare agli stessi videogiochi per più tempo.
“La strategia editoriale di Digital Bros si è dovuta adattare a queste nuove dinamiche competitive, focalizzandosi su nuove versioni di giochi di successo e su un numero limitato di nuove proprietà intellettuali con budget di sviluppo e comunicazione significativi”, ha aggiunto, lasciando quindi intendere che preferirà creare sequel anziché nuove proprietà intellettuali. Insomma: andare più sul sicuro.
D’altronde non deve sorprendere che le persone preferiscano giocare al sequel di un videogioco che già hanno apprezzato rispetto a un videogioco completamente nuovo; e credo che, in realtà, già prima della pandemia questo aspetto fosse rilevante nelle strategie delle aziende.
Forse, però, l’elemento nascosto fra le righe è che sviluppare videogiochi costa più di prima e quindi anche sbagliare costa più di prima.
Chi fa parte di Digital Bros
Digital Bros è un gruppo italiano, con sede a Milano, che è nato come distributore di videogiochi (Halifax) di serie come Tomb Raider e Pro Evolution Soccer (oggi eFootball).
La sua espansione comincia nel 2007, pochi anni dopo essersi quotata in borsa, quando cioè fonda l’editore 505 Games, entrando quindi nel segmento del publishing. Per intenderci fra i giochi pubblicati da 505 Games ci sono Control, Dead by Daylight, Human Fall Flat, Ghostrunner 2 e Death Stranding: Director’s Cut su PC (e pubblicherà le versioni mobile del gioco).
Ma Digital Bros ha anche un’ampia divisione dedicata allo sviluppo di videogiochi, composta da studi sia italiani sia esteri. Gli studi italiani sono:
- Kunos Simulazioni, che gestisce la serie di corse Assetto Corsa;
- Avantgarden, precedentemente nota come Ovosonico. L’ultimo gioco creato è stato Last Day of June, pubblicato nel 2017;
- Supernova Games Studios.
Gli studi esteri invece sono:
- l’australiana Infinity Plus Two (Puzzle Quest);
- la britannica DR Studios (Terraria);
- la canadese Nesting Games;
- e la ceca Ingame Studios (Crime Boss: Rockay City).
Un breve quadro finanziario.
Nel trimestre fra luglio e settembre Digital Bros ha registrato un fatturato di 20,2 milioni di euro, in calo del 9,7% su base annua. Il segmento “premium games”, di cui fanno parte i videogiochi per PC e console, ha rappresentato oltre il 74% di tutti i ricavi. Più di metà dei ricavi, il 55%, è derivato da proprietà intellettuali possedute dal gruppo Digital Bros.
Nell’anno fiscale 2022/2023, cioè fra luglio 2022 e giugno 2023, i ricavi complessivi sono stati di 118 milioni di euro, in calo del 10% rispetto all’anno precedente, mentre l’utile è stato di 9,6 milioni di euro, in netto calo rispetto ai quasi 29 milioni di euro dell’anno precedente. I videogiochi premium sono stati il 78,3% dei ricavi totali.
I licenziamenti
Ho cercato informazioni per capire quali studi fossero effettivamente coinvolti nella riorganizzazione.
“Le recenti decisioni di Digital Bros non hanno avuto conseguenze sulle attività di Kunos Simulazioni né in termini di organico, né per quanto riguarda le attività ordinarie e i progetti in corso d’opera che continuano come da programma”, ha detto a Insert Coin il co-fondatore dello studio, Marco Massarutto.
Non sono riuscito a trovare sufficienti informazioni per stabilire se Supernova e Avantgarden siano coinvolte; mentre da un’analisi dei profili di LinkedIn è evidente che la britannica DR Studios è stata colpita – anche se non sono riuscito a stabilire quante persone siano state licenziate – così come anche alcuni reparti di 505 Games, fra cui quello della comunicazione.
I licenziamenti erano già partiti prima della comunicazione di Digital Bros dei giorni scorsi.
Contattata al telefono, Digital Bros non ha voluto aggiungere nuove informazioni rispetto a quelle già pubbliche.
Tutti gli altri
Digital Bros non è stata la sola ad annunciare licenziamenti per ridimensionare i costi.
Nei giorni scorsi, infatti, Amazon ha licenziato 180 persone. Christoph Hartmann, vicepresidente di Amazon Games, ha detto ai dipendenti via email che nonostante una prima riorganizzazione risalente allo scorso aprile, “è diventato chiaro che avevamo bisogno di focalizzare ancora di più le nostre risorse sulle aree che stanno crescendo con le maggiore potenzialità di spingere in avanti la nostra attività”.
Ma hanno annunciato tagli al personale anche Humble Games, Kongregate e Two Desperados.
Nel settore circa 7.800 persone sono state licenziate quest’anno secondo l’elenco compilato da Jan David Hassel, game designer anziano in DICE.