Battlefield 2042 non è stato un lancio facile per Electronic Arts. Il gioco ha avuto problemi tecnici fin dal lancio e recentemente la società ha riferito che non ha rispettato le aspettative di vendita.
Parlando durante un incontro interno, Laura Miele, direttrice degli studi interni di Electronic Arts, ha citato l’uscita molto positiva di Halo Infinite e le difficoltà di lavorare durante una pandemia – e il conseguente lavoro da remoto – come due dei fattori che hanno inciso sul risultato finale, ossia un gioco che non ha esaudito le aspettative né dei giocatori né dell’azienda.
EA e Dice sapevano dello stato del gioco al lancio, ma avevano ritenuto che fosse in uno stato sufficiente per presentarlo ufficialmente alle persone e che avrebbero potuto sistemare ciò che non funzionava man mano. Avevano sottovalutato i problemi, insomma, e come sarebbero stati recepiti.
Un articolo scritto da Mike Hume sul Washington Post ha sintetizzato l’attuale stato del gioco. Negli ultimi trenta giorni è stato giocato mediamente da 45.000 persone e il 16 febbraio nelle classifiche Steam era molto dietro a Call of Duty: Black Ops 3, che risale al 2015. Ancora più interessante, al momento Battlefield 2042 sta registrando meno persone attive rispetto ai precedenti capitoli, Battlefield 5 e Battlefield 1, usciti nel 2018 e nel 2016.
“Dopo tre mesi, Battlefield 2042 ha fatto pochi passi avanti ed EA e Dice hanno virato verso la scomoda posizione occupata da CD Projekt Red dopo la disastrosa distribuzione di Cyberpunk 2077” ha scritto Hume. “Anziché aggiungere nuove modalità di gioco, funzioni e contenuti durante lo scorso trimestre, la priorità è stata quella di assicurarsi che il gioco funzionasse”.