La nuova parola magica: metaverso

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Nei videogiochi, ma non solo, capita che a fasi alterne ci siano nuove “parole magiche” che attirano l’interesse sia degli utenti sia, soprattutto, degli investitori e dei produttori. Queste parole iniziano a essere sempre più usate e sempre più presenti del dibattito sul futuro del settore.

La nuova parola magica è: metaverso. Sembra che chiunque stia inseguendo il metaverso: Epic Games, Roblox, Facebook e Nvidia sono alcuni popolari esempi. Ognuno vuole essere lì quando – e se – il metaverso riuscirà mai a diventare qualcosa di concreto: ed è un grandissimo se.

Il termine metaverso è stato coniato da Neal Stephenson nel romanzo Snow Crash. Se hai visto Ready Player One, allora sai di cosa sto parlando: un mondo interamente virtuale che rappresenta un gemello digitale del mondo reale.

Perciò all’interno del metaverso potrebbero esserci esperienze virtuali come guidare un’auto da pista attraverso un evoluto avatar che ci rappresenta; centri commerciali dove acquistare abiti e altri accessori per il nostro avatar; ristoranti e sale giochi da visitare insieme agli avatar dei nostri amici.

Tale mondo digitale sarebbe basato su smart contract e valute digitali. Se pensi a quanto tempo oggi molte persone spendono sui social network, puoi intuire la quantità di tempo che potrebbe essere speso in un metaverso.

Inizi anche a capire perché sta diventando una “parola magica”: girerebbero un sacco, ma un sacco di soldi. E le aziende si stanno preparando.

Chi sta investendo nel metaverso: da Facebook a Roblox

Facebook ha annunciato Horizon Workrooms, strumento di collaborazione da remoto grazie a cui delle persone possono, usando un visore di realtà virtuale, accedere a uno spazio virtuale condiviso per stare assieme.

Nvidia ha aperto le porte di Omniverse, che l’amministratore delegato descrive come “una piattaforma di simulazione in sviluppo da quasi cinque anni che esegue mondi virtuali fisicamente realistici e connette altre piattaforme digitali”.

A seguito dell’ultimo turno di finanziamenti, Epic Games, produttore di Fortnite, ha parlato direttamente di “metaverso”. E Fortnite è un buon esempio di cosa si potrebbe fare. In Fortnite, infatti, ci sono stati concerti, anteprime dei trailer cinematografici e, di recente, anche un memoriale a Martin Luther King Jr. – gestito un po’ male.

Roblox è un’altra piattaforma che ci va vicino. Disponibile per PC, console e mobile, permette di creare tante piccole esperienze virtuali (come Adopt Me) ed è molto popolare fra i minorenni. Al momento della quotazione in borsa (oggi Roblox vale 47,6 miliardi di dollari) il 54% degli utenti di Roblox aveva fra gli 8 e i 13 anni.

Su Roblox gli utenti sono sia creatori di contenuti sia giocatori; c’è una moneta virtuale (i Robux) e molte aziende vogliono farne parte per studiare opportunità commerciali. Recentemente, tanto per farti un esempio, è stato lanciato Vans World, gioco di skateboard creato in collaborazione con il marchio di abbigliamento Vans. Altre società hanno organizzato in Roblox le feste aziendali di fine anno oppure sono si sono tenuti dei concerti.

Per tale ragione secondo molti oggi Roblox è la cosa più vicina al metaverso, sebbene il metaverso – quello di Snow Crash – sia più complesso e più realistico di quanto stiamo vedendo ora.