Il metaverso continua a essere ovunque e da nessuna parte. Mentre tante aziende, da Meta, che controlla Facebook e Instagram, a Epic Games, continuano a vantare le loro qualità verso la costruzione di un metaverso, in realtà di tale metaverso – perlomeno come concettualizzato dal romanzo di Neal Stephenson “Snow Crash” e come presentato anche di recente – continua a non esserci.
D’altronde, si parla di un mondo virtuale che richiederà connessioni stabili, un’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale (per la moderazione e la creazione agevolata dei contenuti) che non abbiamo ancora raggiunto e, soprattutto, convincere molte persone a indossare un visore di realtà virtuale anziché stare davanti allo schermo di uno smartphone o di un TV.
Nel frattempo, però, qualunque azienda che produce contenuti di intrattenimento – che siano videogiochi o anche concerti – deve presentarsi come pronta a intercettare tale tendenza, anche solo per farsi bella nei confronti degli azionisti.
L’ultima in ordine cronologico è stata Sony.
In una nota dedicata agli investitori, Sony ha chiarito che intende “fare leva sulle qualità uniche offerte dalle sue diverse aree ed esperienze nella tecnologia per i videogiochi, che formeranno le basi per le esperienze di intrattenimento d’ora in avanti, creando nuove esperienze di intrattenimento nell’area del metaverso, dove ci si aspetta che verrà registrata una crescita”.
Secondo l’amministratore delegato di Sony, Kenichiro Yoshida, il metaverso è allo stesso tempo “uno spazio sociale e uno spazio digitale in diretta dove videogiochi, musica, film e anime si intersecano” facendo riferimento a Fortnite come un esempio di spazio sociale online che viene spesso usato per esperienze diverse rispetto alla mera competizione, per esempio concerti virtuali o persino anteprime di film.