People Make Games ha raccontato in un video le vicende interne di tre studi indipendenti – Mountains, Fullbright e Funomena – e di come la popolarità dei tre creativi (Ken Wong, Steve Gaynor e Robin Hunicke) si scontri con la loro incapacità di gestire le persone e i progetti.
Si tratta di figure che spesso sono molto apprezzate dall’esterno per la loro influenza sulla scena indipendente o, nel caso di Hunicke, per la sensibilizzazione sui temi dell’inclusività; ma dall’interno dell’azienda per cui lavorano la situazione è diversa e spesso persino opposta a quanto percepito da fuori.
Ogni racconto ha delle dinamiche proprie, sebbene ci siano dei tratti in comune:
- la figura creativa di turno perpetrava frequenti micro-aggressioni alle persone;
- i progetti hanno subito ritardi a causa di una gestione maldestra;
- tante persone se ne sono andate perché non volevano più sostenere il carico motivo che lavorare in tali studi comportava.
Nel caso di Gaynor, già un articolo di Polygon aveva raccontato cosa stava succedendo all’interno di Fullbright ad agosto 2021.In particolare, i tre studi avevano un comune denominatore: l’editore di alcuni dei loro titoli è stato Annapurna Interactive, il cui ruolo solo in un caso (quello di Steve Gaynor, che nell’attuale progetto di Fullbright, intitolato Open Roads, non ha più un ruolo creativo, sebbene lavori come scrittore) è intervenuta per il benessere del gruppo allontanando, appunto, chi stava creando difficoltà agli altri.
Nel caso di Mountains, quando lo studio stava lavorando a Tambo (poi cancellato), le persone intervistate da People Make Games hanno riferito che Annapurna Interactive ha sottolineato che giochi simili hanno bisogno di persone di spicco di riferimento per poter emergere; facendo intendere, quindi, che senza il Ken Wong di turno – seppur il resto dello studio stesse soffrendo la sua presenza, le sue micro-aggressioni e la sua intera gestione – fosse impossibile portare avanti il gioco.
Funomena e Fullbright sono ancora operativi, mentre Mountains a marzo 2021 ha cessato l’attività.