Ci sono persone che non hanno saputo niente delle beghe contestuali all’annuncio della data di uscita di God of War Ragnarok: delle indiscrezioni e delle contro-indiscrezioni; degli insulti rivolti a chi sta lavorando al gioco; delle giravolte comunicative di Sony. Dei perché, dei percome, dei quando, dei cosa e dei come.
Ci sono persone che, semplicemente, navigano YouTube o TikTok o Facebook e hanno saputo della data di uscita di God of War Ragnarok direttamente dai canali ufficiali di Sony; perciò hanno vissuto quel momento come una genuina sorpresa e novità.
In sostanza, ci sono persone che hanno vissuto un’altra realtà, molto diversa da quella della cosiddetta “bolla” delle persone appassionate o di chi con i videogiochi ci lavora tutti i giorni perché copre le notizie, per esempio.
Su Instagram il post di annuncio ha raccolto oltre un milione di “mi piace”; il nuovo trailer è stato visto più di 4,8 milioni di volte mentre il video dell’apertura dell’edizione da collezione oltre 2,2 milioni.
Tale spaccamento così netto – da una parte chi sta dietro a ogni sfumatura dell’industria e dall’altra chi fruisce dei contenuti e basta – non è nuovo, ma si mostra costantemente. E inizio a pensare che le aziende più grandi stiano sempre di più ignorando il primo tipo di pubblico preferendo platealmente il secondo, che evidentemente è meno rognoso e rappresenta anche la leva principale per generare i grandi numeri.
Gli appassionati sono un pubblico sempre meno interessante? Siamo una fetta di persone sempre più esigente, ma sempre meno rilevante dal punto di vista commerciale? Siamo persone che hanno bisogno di più del necessario? Insomma: siamo sempre meno necessari?
Massimiliano
Quanto ha venduto Steam Deck
Da febbraio, quando sono iniziate le spedizioni, alla fine di maggio sono state distribuite circa 77.000 Steam Deck, secondo le stime di Ars Technica.
Da dove arriva tale numero?
Con un aggiornamento, gli utenti che usano una Steam Deck possono ora essere inclusi nel sondaggio regolare dell’hardware di Steam, che indica, per esempio, quante persone usano schermi in Full HD o usano certi processori.
Proprio l’inclusione di un componente hardware che è tipico del chip di AMD incluso in Steam Deck ha permesso ad Ars Technica di stimare che il 5,2% degli utenti Linux (che a loro volta sono l’1,12% degli utenti Steam) faceva riferimento a tale componente.
Considerato che Valve ha detto che Steam conta 132 milioni di utenti attivi, facendo due calcoli si arriva a circa 76.800 unità (che arrotondate sono le 77 mila citate da Ars Technica).
Tale stima può essere più o meno lontana dalla realtà, ma fornisce comunque una misura di quante Steam Deck effettivamente ci siano in giro al momento, nonostante le difficoltà di approvvigionamento dei componenti hardware. Oggi comprare una Steam Deck implica, per esempio, un’attesa di almeno tre mesi.
A fine giugno, Valve ha detto, tramite il profilo Twitter di Steam Deck, che ha raddoppiato le unità spedite ogni giorno. Ciò implica, sempre secondo le stime di Ars Technica, che Valve è passata da circa 6.400 Steam Deck alla settimana a circa 13.000.
L’E3 ci prova ancora
L’Entertainment Software Association (ESA), principale associazione di categoria negli Stati Uniti e organizzatore dell’E3, ha annunciato che la prossima edizione dell’evento sarà gestita da ReedPop.
Si tratta di un’azienda molto esperta: organizza, fra gli altri, il Comic-Con di New York e i Penny Arcade Expo (noti anche semplicemente come PAX); inoltre, possiede portali di informazione come Gamesindustry.biz, Rock Paper Shotgun e VG24/7.