In settimana ha fatto discutere la mancanza di recensioni al lancio di Baldo, nuovo gioco di Naps Team, casa di sviluppo italiana. Il gioco era molto atteso perché, negli anni, ha generato un buon seguito in virtù delle meccaniche di gioco e, in particolare, dello stile grafico che strizza l’occhio a quello dello Studio Ghibli.
La mancanza di recensioni e di attenzione della stampa (anche estera) era dovuto all’assenza di codici disponibili al lancio per i redattori, che quindi non hanno avuto il tempo materiale di produrre una recensione per il giorno del debutto. Ma ciò gli utenti lo hanno saputo solo dopo e per vie traverse, come i profili Facebook dei principali giornalisti delle testate specializzate: e nemmeno di tutte.
Il profondo attrito fra lettori e giornalisti, secondo me, deriva proprio da questo: dalla totale mancanza di trasparenza sul funzionamento di una redazione; sulla mancata consapevolezza, da parte di una quota di giornalisti, dell’importanza di informare efficacemente su come funzionano le cose, del perché si è deciso di fare qualcosa in un certo e modo e di perché, nel caso di Baldo, la recensione non fosse disponibile il giorno del lancio.
Meno le redazioni saranno trasparenti e più verrà rafforzata la posizione di chi vede quelle redazioni come una cricca isolata ed elitaria, incapace di collegarsi con le persone a cui deve rivolgersi.