Una priorità che mi sono dato con Insert Coin è quella di essere sempre obiettivo e di anteporre i fatti e i numeri prima delle considerazioni. Fare il contrario significherebbe alterare la realtà o plasmarla a seconda dei miei preconcetti.
È per questo che quando, nei giorni scorsi, ho incontrato un numero ho pensato che fosse interessante portarlo alla tua attenzione per mettere le cose in prospettiva. Tranquillo, ora ti faccio capire cosa intendo.
Secondo le stime della società di analisi Newzoo, quest’anno il cloud gaming – che permette di giocare ai videogiochi tramite una connessione a Internet senza che l’elaborazione del gioco avvenga in locale – genererà 1,6 miliardi di dollari. Nel 2024 saranno 6,5 miliardi.
L’ho trovato interessante perché del cloud gaming se ne parla, ma come di una nicchia; di qualcosa che non si sa bene se prenderà piede davvero (richiede una connessione molto stabile e sono pochi i Paesi che oggi la garantiscono in maniera omogenea) e che per ora non interessa a molti perché il problema dell’attuale diffusione dei videogiochi è la complessità dei comandi e delle meccaniche, per esempio, e non il costo delle console o dei PC.
Degli esport, invece, se ne parla come del futuro dell’intrattenimento; di un fenomeno incredibile che sta segnando il passo di cosa bisogna fare per arrivare a stuzzicare l’interesse dei millennial e, soprattutto, della sfuggente Generazione Z. Però, secondo la stessa Newzoo, quest’anno gli esport arriveranno a 1,1 miliardi di dollari che arriveranno a 1,6 miliardi nel 2024.
Più dal cloud che dagli esport
Tra qualche anno, quindi, i ricavi del cloud gaming surclasseranno quelli degli esport, eppure quest’ultimi continuano a essere spinti come se rappresentassero un’industria già florida e solida (spoiler: non è ancora così).Devo fare una precisazione. È più semplice stimare i ricavi del cloud gaming, considerato che si parla di abbonamenti o dell’acquisto dei giochi. Quando un’azienda decide di investire in pubblicità in un esport, l’eventuale guadagno (sia diretto sia indiretto) torna nelle sue tasche e quindi sfugge all’indotto del settore.
Ciò non significa che gli esport debbano essere esclusi dal discorso videoludico, ma solo che vadano considerati una nicchia e qualcosa che, diversamente dalla percezione diffusa, deve ancora svilupparsi, consolidarsi e dimostrare di essere qualcosa di più di uno strumento di marketing in mano ai produttori di videogiochi.