Un paio di articoli del Washington Post hanno riassunto lo stato della battaglia commerciale fra Twitch e YouTube per assicurarsi gli streamer più popolari e, soprattutto, il tempo che gli utenti passano a vedere in diretta altre persone che giocano.
Recentemente, due volti molto popolari di Twitch (Ben “DrLupo” Lupo e Tim “TimTheTatman” Betar) sono passati a trasmettere in esclusiva su YouTube. A giudicare dalle parole di Lupo (“sono a posto per la vita”) il fattore economico ha giocato un ruolo rilevante nella decisione di lasciare Twitch.
Due, secondo me, le cose importanti:
- Twitch non sembra aver sentito l’impatto. Semplicemente perché seppur popolari DrLupo e TimtheTatman rappresentavano lo 0,3% delle visualizzazioni complessive su Twitch;
- lo spostamento su un’altra piattaforma non implica anche il travaso dell’intero pubblico. Gli utenti più affezionati seguono gli streamer ovunque vadano, mentre altri (la maggior parte) rimangono su Twitch perché si trovano bene con Twitch; quindi, trovano un’altra persona da seguire che trasmette lo stesso gioco. Ashley “Ashnichrist” Christenson ha commentato che “sei più un parafulmine all’interno della grande comunità di Twitch che può attirare alcune persone all’interno di tale spazio”.
[In tal senso, ho trovato interessante una recente puntata della newsletter di Valerio Bassan, nel quale parla di quanto sia importante non focalizzarsi su una sola piattaforma: perché quel pubblico sarà della piattaforma, che potrà decidere quando togliertelo.]
Secondo la ricostruzione del Washington Post, un ulteriore fattore che ha pesato sulla scelta di passare a YouTube è la strategia commerciale di Twitch: puntare sulle pubblicità, che interrompono però la trasmissione per qualche secondo e quindi sono malviste dagli streamer. I nuovi contratti, inoltre, erano meno ricchi di quelli precedenti per una quantità di lavoro quasi uguale. Tieni a mente che YouTube trattiene il 30% dei ricavi; Twitch il 50%.
Da parte sua YouTube, che per ora resta molto dietro a Twitch quando si parla di dirette di videogiochi, ha un altro vantaggio: i video restano lì e possono continuare a monetizzare anche se il creatore di contenuti non è online.