Ubisoft ha annunciato che in Ghost Recon Breakpoint ci saranno alcuni oggetti cosmetici (cioè che riguardano solo l’aspetto dell’alter ego virtuale) sotto forma di NFT: token non fungibili la cui proprietà viene certificata per mezzo della blockchain che stanno facendo discutere per la loro effettiva utilità in ambito videoludico.
Nel caso di Ubisoft vengono chiamati Digits e sono collezionabili unici dotati di un proprio codice seriale (riportato anche sull’oggetto virtuale) che saranno venduti in edizioni limitate. È anche prevista una cronologia dei vari proprietari di ogni Digit nel caso in cui venisse regolarmente rivenduto e riacquistato.
Il sistema si chiama Quartz e farà uso di una blockchain (Tezos) basata sul protocollo “proof of stake” al posto del più energivoro “proof of work”: per convalidare le transazioni serve che un utente dimostri il proprio interesse (stake) attraverso la quota di criptovaluta che detiene anziché dover risolvere complessi calcoli matematici tramite dozzine di schede video.
Gli utenti dovranno registrarsi a Ubisoft Connect e potranno impostare un wallet tramite Kukai o Temple: i Digits ottenuti potranno essere usati nel gioco oppure rivenduti su mercati online di terze parti, come Rarible e Objkt. Bisognerà aver raggiunto almeno il livello 5 in Ghost Recon Breakpoint prima di poter comprare i Digits.
Come in altri casi che riguardano gli NFT, il punto è che la tecnologia della blockchain, in questa fattispecie, non aggiunge niente.
“Chiunque abbia venduto una navicella in edizione speciale in Eve Online sa come funziona” ha scritto Kyle Orland in un articolo su Ars Technica. “Lo stesso vale per chiunque abbia comprato e venduto delle carte di Artifact sul mercatino di Steam o per coloro che ricordano la casa d’aste con denaro reale di Diablo 3, che ha fatto una brutta fine.”
Tali esempi, “non avevano bisogno della tecnologia per nessuna delle funzionalità che Ubisoft sta proclamando”.
I termini d’uso di Quartz, per altro, specificano che Ubisoft “non ha alcuna capacità di invertire o annullare una transazione” e che “la rete blockchain di Tezos potrebbe essere soggetta a specifiche debolezze, che le rendono possibili bersagli di specifiche minacce alla sicurezza informatica”.
Inoltre, viene specificato che Ubisoft non può essere ritenuta responsabile dei malfunzionamenti della blockchain di Tezos o di eventuali vulnerabilità o bug della blockchain negli smart contract e il loro funzionamento.