Già in passato ho affrontato il tema della percezione quando ci sono di mezzo le notizie e i titoli. Quando si continua a parlare dello stesso tema, a prescindere da come lo si faccia, il messaggio che viene mandato a chi legge è uno: quella cosa, qualunque sia, è importante o perlomeno non è irrilevante. Non serve nemmeno che chi passa effettivamente legga quegli articoli: la sola presenza di un titolo e di un argomento è sufficiente a mandare un messaggi (il che spiega perché sia importante selezionare con più attenzione ciò di cui si scrive).
Oggi il metaverso è plurimo: perché molte piattaforme stanno usando la stessa etichetta per attirare l’interesse degli investitori e per assicurarsi che qualora riuscissero a diventare il metaverso di riferimento possano anche dire “lo avevamo detto dall’inizio”.
Ebbene, Wagner James Au ha messo un punto fermo: queste piattaforme, oggi, sono molto meno popolari di quel che vogliano far capire, numeri alla mano.
Analizzando i numeri di Somnium Space, Decentraland, The Sandbox e Crytovoxel – fra le più note oggi quando si parla di mondi basati su criptovalute, terreni digitali da acquistare eccetera – la situazione si fa più chiara. Cito dal post sul suo blog, “New World Notes”:
- Somnium Space ha avuto un picco di utenti connessi contemporaneamente di 16 persone negli ultimi dodici mesi;
- Decentraland è ben più vasto e ha circa 300.000 utenti attivi al mese;
- The Sandbox ha riportato di recente una base di 30.000 persone che ogni mese accedono;
- lo spazio più visitato su Crytovoxel ha registrato poco meno di 25.000 accessi nell’ultimo mese.
Si tratta quindi prevalentemente di piattaforme modeste, se non addirittura semivuote, di cui però si parla con veemenza quando vengono raccontati i tanti investimenti, spesso milionari, fatti su queste piattaforme, che promettono maggiori ricavi futuri sfruttando i terreni digitali per edificare negozi digitali o per rivendere tali appezzamenti in futuro, quando la piattaforma, magari, sarà cresciuta di molto.
La soluzione, quindi, è non parlarne? No: sono del parere che per il solo fatto che ci sia del movimento attorno a queste piattaforme; che tante persone abbiano deciso di investirci molto denaro; e che rappresentino qualcosa che sta provando a fare leva su dinamiche nuove – e che perciò vanno spiegate – debbano essere affrontati e coperti con attenzione. Partendo dai numeri, che oggi ci dicono che questi metaversi non sono granché popolari.