Anche la Gamescom sta vivendo la sua personale difficoltà. Per quanto abbia patito a lungo l’ingombrante ombra dell’E3 – si tiene due mesi dopo e spesso le demo mostrate sono le stesse già viste all’E3 – anche senza l’E3 sta incontrando le sue fatiche.
In altre parole: in un anno in cui, senza l’E3, la Gamescom poteva consolidare la sua posizione di evento internazionale, anzi, persino affermarsi come evento estivo, l’edizione 2022 finirà per essere una di quelle meno internazionali.
Quest’anno, per la prima volta dallo scoppio della pandemia, la Gamescom tornerà dal vivo; ma dovrà fare a meno di Sony, Activision Blizzard King, Take-Two e Nintendo, che hanno annunciato che non parteciperanno all’evento.
Il risultato è che probabilmente quest’anno la Gamescom potrebbe essere più Germania-centrica del solito e meno internazionale. D’altronde, però, la Germania è anche un mercato da quasi 10 miliardi di euro.
Il distacco di alcune aziende dalla Gamescom 2022 è un ulteriore elemento che, secondo me, dice qualcosa di come sia complicato – sia a causa della pandemia sia a causa di come sta evolvendo il settore – avere a che fare con così tanti eventi.
Le aziende, soprattutto le più grandi, hanno meno annunci da fare e demo da mostrare e partecipare a due grandi eventi vicini (E3-Gamescom prima e Summer Game Fest-Gamescom oggi) è complesso se non impossibile.
Anche perché oltre alla Gamescom ci sarà il Tokyo Game Show a metà settembre e la Paris Games Week a inizio novembre. E poi i The Game Awards a dicembre, che ormai sono più un evento di annunci e trailer che di premiazioni.