Un “no” che non è un “no”
Quello di Embracer, che parlando con gli azionisti ha detto che “è troppo presto” per parlare di nuove acquisizioni
L’agognato ricambio generazionale
Per anni è stato ritenuto fondamentale per una percezione diversa del videogioco. Ora che è arrivato non sembra essere ben accolto
Videogiochi o prigioni virtuali?
Le parole di Jean-Briac Perrette di Warner Bros. Discovery mostrano come alcuni dirigenti interpretano i videogiochi moderni
L’uovo e la gallina
Oggi tante aziende sfruttano le microtransazioni per sostenere lo sviluppo esteso dei videogiochi. Ma quando e perché è cominciato?
Meno giornalisti
I licenziamenti hanno colpito anche varie redazioni videoludiche. In un momento in cui al videogioco serve invece più giornalismo
Il videogioco non passerà
Le aziende vengono spesso intese come se fossero la fonte del videogioco; che invece è più vasto e duraturo di ogni singola azienda, oggi.
Che crescita vogliamo
Ossia quella che punta ad aumentare la produzione e i ricavi o quella che assicura condizioni più stabili, ma anche meno videogiochi.
Guardare all’indietro
Dieci anni fa Nintendo viveva, con Wii U, un momento di difficoltà. Cosa si diceva e quali soluzioni venivano proposte?
L’abito non fa il monaco
Per mesi Palworld è stato descritto come “Pokémon con le armi”, ma al lancio si è dimostrato molto diverso: e anche molto di più.
Dietro i marchi degli sviluppatori di videogiochi
Dietro al marchio delle aziende ci sono spesso molti gruppi. Ma le grandi società preferiscono un approccio opaco, per ragioni di marketing.