Se anche il Washington Post non è abbastanza

La sezione Launcher del Washington Post, che copriva i videogiochi, è stata smontata e le persone che ci lavoravano licenziate.
Il peso della tossicità

Che c’è e si sente e per due persone su tre che lavorano nel settore videoludico rappresenta un problema “serio” o “molto serio”.
Spesso dimentichiamo chi fa giochi in Italia

Nonostante abbia tanto da dire quanto chi produce giochi all’estero su vari fronti, dal budget alla grafica.
Sui videogiochi che “creano dipendenza”

E cosa ci può dire il fatto che di frequente usiamo le espressioni derivanti dall’assunzione di sostanze stupefacenti per parlare di giochi.
Cosa fare dei regali alle redazioni

Un cesto di Natale fornito da Sony Interactive Entertainment Italia alle redazioni di videogiochi è emblematico di un problema strutturale del settore.
Come i videogiochi ci fanno incontrare

Una breve esperienza di gioco mi ha permesso di conoscere e interagire con una persona che altrimenti, molto probabilmente, mai avrei incrociato.
Contro il crunch si parla tanto, ma si fa poco

Un problema che sembra connaturato all’industria dei videogiochi stessa e di cui si parla da sempre, ma senza riuscire a trovare una soluzione.
Raccontiamo solo metà dei videogiochi

E l’altra metà, forse, è quella che conta davvero.
Il dilemma da risolvere

Inseguire le tante uscite di videogiochi è difficile e crea grande frustrazione. La soluzione: smettere di farlo.
La scelta di non parlare della chiusura di Eurogamer Italia

E cosa ci dice, più in generale, su cosa i siti di informazione specializzata scelgono di scrivere e di non scrivere.