Forse ci siamo persi qualcosa per strada
I primi videogiochi erano esperienze semplicissime e intuitive. Oggi è molto diverso e molti giochi mobile – bistrattati – riprendono quell’idea.
Non bisogna confondere le vendite di un videogioco con il suo valore
Se un videogioco vende tanto o poco, ha poco a che vedere con il valore culturale e artistico che offre. Le due cose vanno scisse.
Microsoft-Activision: non è questione di tifo
Parlando dell’operazione Microsoft-Activision Blizzard King conviene mettere da parte le tifoserie per cogliere le possibili ripercussioni.
La sorpresa di Hi-Fi Rush ci insegna qualcosa?
Hi-Fi Rush è arrivato all’improvviso evitando completamente la giostra del marketing, che può fare danni. Successo difficile da ripetere, forse.
Se anche il Washington Post non è abbastanza
La sezione Launcher del Washington Post, che copriva i videogiochi, è stata smontata e le persone che ci lavoravano licenziate.
Il peso della tossicità
Che c’è e si sente e per due persone su tre che lavorano nel settore videoludico rappresenta un problema “serio” o “molto serio”.
Spesso dimentichiamo chi fa giochi in Italia
Nonostante abbia tanto da dire quanto chi produce giochi all’estero su vari fronti, dal budget alla grafica.
Sui videogiochi che “creano dipendenza”
E cosa ci può dire il fatto che di frequente usiamo le espressioni derivanti dall’assunzione di sostanze stupefacenti per parlare di giochi.
Cosa fare dei regali alle redazioni
Un cesto di Natale fornito da Sony Interactive Entertainment Italia alle redazioni di videogiochi è emblematico di un problema strutturale del settore.
Come i videogiochi ci fanno incontrare
Una breve esperienza di gioco mi ha permesso di conoscere e interagire con una persona che altrimenti, molto probabilmente, mai avrei incrociato.